Da negozi a magazzini di ultimo miglio: gli Apple store si trasformano
Accorciare la catena logistica per la distribuzione al consumatore finale e allo stesso tempo dare una nuova ragione di vita ai negozi, svuotati oltre che dall’e-commerce anche dal Covid-19. Si potrebbe riassumere in queste due righe il senso della ‘rivoluzione’ che Apple si appresta a mettere in atto per la consegna dei suoi prodotti più […]
Accorciare la catena logistica per la distribuzione al consumatore finale e allo stesso tempo dare una nuova ragione di vita ai negozi, svuotati oltre che dall’e-commerce anche dal Covid-19. Si potrebbe riassumere in queste due righe il senso della ‘rivoluzione’ che Apple si appresta a mettere in atto per la consegna dei suoi prodotti più recenti, gli iPhone 5G e gli iPad AIr, a partire da USA e Canada.
Secondo quanto riportato da Bloomberg l’azienda di Cupertino sarebbe infatti pronta a utilizzare almeno 300 dei suoi store fisici sparsi in Nord America come base per la consegna dei prodotti, che tradizionalmente sono invece spediti direttamente verso la destinazione finale dai centri produttivi in Cina o dagli hub logistici di Apple negli USA. Con questa soluzione, riservata però solo ai clienti che abitano in un raggio di 100 miglia dagli store,
l’azienda fondata da Steve Jobs punterebbe ad anticipare le spedizioni dei device verso il Nord America e far arrivare a destinazione finale i prodotti entro un giorno dall’ordine, appoggiandosi per il trasporto a Ups per il Canada e a FedEx per gli Usa.
Oltre dunque a tempi più rapidi, la catena logistica così strutturata potrebbe dare una chance di sopravvivenza in più ai negozi fisici di Apple, che come molti altri sono in questa fase poveri di clienti ma ricchi di spazi inutilizzati. Più incerta sembra invece la possibilità di generare vantaggi come la riduzione dei costi del trasporto e una minore impronta ambientale, anche se l’azienda californiana si è detta sicura di poterli ottenere.
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