Distribuzione vaccini per il Covid-19: criticità e numeri da affrontare per la logistica
Il Gruppo Deutsche Post Dhl ha reso noto di aver realizzato, in collaborazione con McKinsey & Company in qualità di partner analitico, uno studio per indicare una strategia di distribuzione stabile ed efficace di materiali sanitari durante l’attuale emergenza Covid-19. Il focus del rapporto è la distribuzione dei primi vaccini contro il Covid-19 che – […]
Il Gruppo Deutsche Post Dhl ha reso noto di aver realizzato, in collaborazione con McKinsey & Company in qualità di partner analitico, uno studio per indicare una strategia di distribuzione stabile ed efficace di materiali sanitari durante l’attuale emergenza Covid-19. Il focus del rapporto è la distribuzione dei primi vaccini contro il Covid-19 che – appena pronti – dovranno essere distribuiti in tutto il mondo. Dhl Global Forwarding mette in luce i risultati di un’analisi strategica per gli attori dell’industria logistica mondiale, chiamati ad istituire una supply chain in grado di distribuire oltre dieci miliardi di dosi in tutto il mondo.
La prima sfida a cui dovrà far fronte il settore logistico è la temperatura: molto probabilmente alcuni vaccini dovranno essere sottoposti a rigorosi standard che potranno raggiungere temperature fino a -80° per far sì che la loro integrità sia preservata durante il trasporto e l’immagazzinamento. Questa è sicuramente una nuova sfida per la supply chain del settore farmaceutico che solitamente prevede il trasporto di vaccini a temperature che vanno dai 2 agli 8°C. Per garantire una copertura globale dei vaccini per il Covid-19, saranno necessarie fino a 200.000 spedizioni di pallet, 15 milioni di consegne in contenitori a temperatura controllata e oltre 15.000 voli.
Con oltre 1 milione di addetti ai lavori, e un fatturato di 85 miliardi di euro (il 9% del PIL) il settore logistico deve contribuire e contribuirà a suo modo per contrastare e sconfiggere il virus.
Dhl Global Forwarding sostiene che la sfida che dovrà accogliere l’industria logistica italiana – e non solo – è proprio quella di dover gestire un eccesso di richiesta con una diminuzione degli spazi disponibili per il trasporto aereo. Per cercare di garantire una catena logistica efficiente, l’operatore logistico ha dato vita a una task force a livello globale che si occuperà di guidare tutte le parti coinvolte nella gestione delle nuove esigenze, inclusa la pianificazione dei charter, voli appositamente organizzati per gestire questo nuovo e crescente flusso di domanda.
Dal punto di vista operativo, sul territorio italiano Dhl Global Forwarding dispone di due eccellenze per la gestione del pharma: i competence center di Pozzuolo Martesana (Milano) e di Fiumicino (Roma), che saranno i due poli strategici per la movimentazione pallettizzata in contenitori a temperatura controllata. Se i vaccini verranno effettivamente prodotti in Italia, questi saranno i due poli nevralgici in cui verranno imballati e poi spediti in tutto il mondo.
“L’attuale crisi sanitaria dovuta al Covid-19 ha messo in luce quanto quello della logistica sia un settore assolutamente strategico” sostiene Mario Zini, amministratore delegato di Dhl Global Forwarding Italia. “Il lockdown e la situazione critica non hanno ostacolato il nostro lavoro, ma anzi abbiamo continuato a impegnarci per garantire la continuità della supply chain. Ora, insieme ad altri player del settore, siamo chiamati a svolgere un ruolo determinante nella lotta alla pandemia, attraverso la distribuzione di materiale sanitario. La condivisione del nostro know-how sarà fondamentale per aiutare i governi mondiali a delineare infrastrutture adeguate ad affrontare questa ed eventuali crisi future ed essere reattivi per la diffusione del vaccino, appena sarà disponibile”.
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