Sintucci (Orogel): “Più export e un nuovo magazzino nel futuro prossimo”
Orogel è un’azienda attiva nell’industria alimentare nata come cooperativa nel 1967 da un gruppo di undici produttori ortofrutticoli della zona di Cesena. Nell’esercizio 2019, anche nella sua veste di organizzatore di produttori, ha realizzato un fatturato consolidato di 275 milioni di euro con un più 3% sull’anno precedente. Il numero dei dipendenti è di 1.056 […]
Orogel è un’azienda attiva nell’industria alimentare nata come cooperativa nel 1967 da un gruppo di undici produttori ortofrutticoli della zona di Cesena. Nell’esercizio 2019, anche nella sua veste di organizzatore di produttori, ha realizzato un fatturato consolidato di 275 milioni di euro con un più 3% sull’anno precedente. Il numero dei dipendenti è di 1.056 unità, quello consolidato con le aziende associate a Orogel come O.P. è di 2.040 unità con un 86 unità in più rispetto al 2018. Nel settore dei vegetali surgelati, l’azienda ha una quota di mercato a proprio marchio del 17% e dell’11,3% come produttore di marchi della distribuzione (private label). Ne consegue che più di una confezione su quattro di vegetali surgelati consumati in Italia parte da Cesena.
Gianni Sintucci, Responsabile trasporti logistica esterna del gruppo, in questa intervista racconta a SUPPLY CHAIN ITALY le scelte compiute e le prossime novità in materia di trasporti e logistica dell’azienda.
Dott. Sintucci partiamo chiedendole: come è organizzata la catena logistica di Orogel e quali tipologie di merce movimentate?
“La logistica rappresenta da sempre un punto di forza del nostro Gruppo e ha, sin dai primi anni di attività, rappresentato una delle principali chiavi di successo. La più evidente particolarità è motivata dal fatto che Orogel produce esclusivamente in Italia grazie alla attività di tre stabilimenti in Italia ubicati nelle zone più vocate all’agricoltura e più precisamente in Romagna, a Cesena, in Veneto, nell’area del polesine, e in Basilicata, nel metapontino.
Il processo logistico ha inizio dalla raccolta dei prodotti nei campi seguendo rigorosamente il ritmo naturale delle stagioni. Da qui derivano, soprattutto negli ultimi anni, particolari difficoltà operative conseguenti alla necessità di gestire l’attività e la pianificazione logistico-trasportistica in presenza di andamenti climatici sempre più imprevedibili e diversificati che incidono ovviamente anche sulle rese produttive e sull’andamento quantitativo e qualitativo dei raccolti.”
Come è articolata in concreto la vostra catana logistica?
“La prima fase consiste nel trasporto dei prodotti ortofrutticoli freschi dai campi agli stabilimenti di surgelazione sopra indicati. La scelta strategica di avere impianti di surgelazione dislocati in prossimità delle aree di raccolta rende possibile gestire le quantità raccolte in relazione alla capacità lavorativa dello stabilimento e, soprattutto, di portare a surgelazione il prodotto fresco pochissime ore dopo la raccolta. Tutto ciò consente di garantire la massima freschezza dei vegetali e la massima quantità di proprietà organolettiche in essi contenuti.
Per fare ciò la rete di automezzi di raccolta deve essere ben organizzata e formata da operatori formati, preparati e dotati di specifica esperienza.
Una volta surgelato il prodotto viene riposto in appositi contenitori industriali che vengono trasferiti dagli stabilimenti a magazzini di stoccaggio terzi ed esterni all’azienda in attesa di essere trasportati allo stabilimento di Cesena per il confezionamento, unico sito produttivo deputato al momento a gestire questa fase operativa.
Una volta confezionato il prodotto, viene inviato presso i depositi dei clienti per essere immesso nei circuiti distributivi.”
Il vostro parco mezzi è internalizzato o esternalizzato?
“Abbiamo stabilito di non disporre di flotte di automezzi di proprietà ma ci avvaliamo di vettori di notevoli dimensioni con un’ampia disponibilità di veicoli, in modo da sopperire alle variazioni di domanda del mercato.
I rapporti intrattenuti con i vettori sono sempre basati su rapporti collaborativi finalizzati alla crescita operativa ed economica di entrambe le aziende. In momenti difficili come quello vissuto negli ultimi mesi in conseguenza della fase pandemica, abbiamo cercato di sostenere sia le imprese di trasporto, che gli autisti.”
Quanto e perché vi affidate a operatori logistici e a spedizionieri terzi?
“Abbiamo rapporti sia contrattuali che di pianificazione diretti con vettori senza passare da spedizionieri. Crediamo in rapporti di collaborazione con gli stessi vettori pianificando con loro la necessità di automezzi sulla base delle diverse stagioni, sia per attività produttive, che di trasporti vendite. L’attività di logistica è effettuata da nostro personale dipendente e non ci avvaliamo di società esterne. Soprattutto la gestione delle celle automatiche viene affidata a nostri dipendenti di massima fiducia e opportunamente istruito.
Potrebbe fornire qualche numero sui volumi di merci da voi movimentati annualmente?
“Per quanto concerne la movimentazione merci abbiamo effettuato nel 2019 oltre 7.000 viaggi in vendita presso clienti con circa 17.500 scarichi. Nel settore Vegetali Orogel conferma la sua leadership come primo produttore in Italia di ortaggi freschi surgelati coltivati direttamente dalle proprie 1.616 aziende agricole associate che coltivano oltre 9.300 ettari di terreni. L’azienda ha realizzato nell’esercizio 2019 un fatturato consolidato di 275 milioni di euro, con un più 3% sull’anno precedente.
Quali sono geograficamente i vostri mercati di approvvigionamento e quali quelli di distribuzione finale?
“I surgelati Orogel sono esclusivamente prodotti in Italia, a eccezione di un paio di referenze la cui particolarità premia l’origine estera (ad esempio i cavolini di Bruxelles) ma sempre prodotte nel rispetto dei nostri parametri qualitativi e altri prodotti che completano la nostra offerta quali gelati, pizze e ittico.”
Operate prevalentemente a livello nazionale dunque?
“Il mondo export ha sviluppato il 5% del fatturato prodotto nel 2019. I principali paesi dove siamo presenti sono: Francia, Svizzera, Germania, Canada e Stati Uniti, dove abbiamo recentemente aperto la nostra filiale. Gli obiettivi vanno nella direzione di strutturare un’organizzazione commerciale adeguata con l’obiettivo di valorizzare al massimo anche nel canale export, le nostre tipicità inserite a pieno titolo nel Made in Italy”.
Qual è stato l’ultimo investimento portato a termine dall’azienda nel settore trasporti e logistica?
“Il buon andamento del Gruppo è motivato anche dal continuo impegno della società nel proseguire il suo processo di crescita reso possibile anche dai continui piani di investimenti, volti al potenziamento e all’efficientamento produttivo, che nell’ultimo decennio sono stati pari a 175 milioni e che nel triennio 2019-2021 ha già stanziato fondi per 80 milioni di euro. In questo contesto si inserisce la realizzazione del nuovo magazzino automatico a -25/30°, denominato Orogel 3, il più grande costruito in Italia per i surgelati che rappresenta un’eccellenza a livello europeo. In sintesi le caratteristiche della nuova struttura saranno: volume pari a 230.000 metri cubi, capacità 50.000 Epal e portata massima stoccabile 400.000 quintali. Le altre caratteristiche dimensionali saranno una superficie utile lorda di 28mila mq, superficie della cella 14mila mq, scaffalatura autoportante e 12 livelli di stoccaggio. Le dimensioni del magazzino saranno: 120 metri di lunghezza, 65 di larghezza e 30 di altezza.
Se le chiedessi quale sia secondo lei la principale criticità per l’import/export o comunque per l’approvvigionamento/distribuzione delle vostre merci in Italia?
“Sicuramente l’inadeguatezza della rete stradale e delle infrastrutture, l’alto costo generale del fare impresa e i costi dei servizi”.
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