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Grazie a noli alle stelle le compagnie di navigazione stanno facendo il pieno di utili
Se non avverranno altri stravolgimenti particolari nelle prossime settimane, le compagnie di navigazione globali attive nel trasporto marittimo containerizzato si preparano a brindare a un 2020 ricco di soddisfazioni finanziarie. Quanto grandi saranno queste soddisfazioni lo dicono i numeri delle trimestrali che stanno uscendo nelle ultime ore. D’altronde il Shanghai Containerised Freight Index, l’indice che […]
Se non avverranno altri stravolgimenti particolari nelle prossime settimane, le compagnie di navigazione globali attive nel trasporto marittimo containerizzato si preparano a brindare a un 2020 ricco di soddisfazioni finanziarie. Quanto grandi saranno queste soddisfazioni lo dicono i numeri delle trimestrali che stanno uscendo nelle ultime ore.
D’altronde il Shanghai Containerised Freight Index, l’indice che dal 2009 traccia e registra l’andamento dei noli marittimi per il trasporto via mare di carichi containerizzati, ha appena raggiunto un nuovo massimo storico. La scorsa settimana si era chiusa con la quota record di 1.857,33 punti, sgretolando il precedente picco del 2010. A inizio anno lo stesso indice si attestata intorno ai 1.000 punti.
Questa settimana una delle rotte che più di altre ha visto lievitare i noli spot offerti dalle compagnie di navigazione è proprio quella che collega i porti dell’Asia con quelli del Mediterraneo. Un container da 20 piedi paga (quando trova spazio a bordo della nave) 1.674 dollari, vale a dire 310 dollari in più della settimana scorsa.
In questo momento le tariffe per le spedizioni dirette in Nord Europa si mostrano più convenienti essendo pari a 1.508 dollari per container Teu. Continuano invece a viaggiare su livelli più che doppi i noli dall’Asia verso i porti della west coast statunitense (3.887 dollari per ogni container da 40 piedi) e della east coast (4.676 dollari). Le più care in assoluto sono però le tariffe per le spedizioni via mare dall’Asia verso il Sud America (Brasile ad esempio) dove un box da 20 piedi paga 4.294 dollari.
Zim ha celebrato nel terzo trimestre del 2020 l’utile più elevato mai ottenuto dalla compagnia in tre mesi di esercizio: tra luglio e settembre il vettore israeliano ha infatti messo a segno un profitto di 144,4 milioni di dollari, in crescita del 2.814,4% rispetto all’utile di 5 milioni dello stesso periodo nel 2019. I ricavi dei tre mesi sono stati pari a 1,012 miliardi di dollari (+20,3%) e il nolo medio per container Teu imbarcato di 1.176 dollari (+16,6%).
Nei primi nove mesi dell’anno Zim ha fatto registrare un utile netto di 157,8 milioni di dollari (nel 2019 il periodo si era chiuso in rosso per 14,2 milioni di dollari), e i ricavi sono saliti a 2,63 miliardi di dollari (+6,4%) grazie a poco più di 2 milioni di container Teu trasportati, mentre l’Ebitda della compagnia è balzato del 77,4% a 503,4 milioni di dollari.
Ap Moller Maersk ha archiviato il terzo trimestre del 2020 con ricavi in calo del -1,4% a 9,9 miliardi di dollari, mentre l’Ebitda è salito del 39% raggiungendo quota 2,3 miliardi di dollari. Merito, dicono da Copenhagen, dell’agilità con cui viene gestita la capacità di stiva, della riduzione dei costi, dell’attenzione all’offerta per i clienti e del temporaneo aumento della domanda di spedizioni”. Sulle attività del gruppo il traino principale è stato il trasporto marittimo che, nonostante un numero inferiore (-3,6%) di container trasportati nel trimestre, ha visto crescere di 511 milioni di dollari il risultato netto che ha raggiunto quota 1,8 miliardi di dollari. In aumento del 25,4% anche l’Ebitda. Un contributo importante, poi, è arrivato anche dalla divisione Logistics & services.
Nei primi nove mesi dell’anno Maersk ha ottenuto ricavi per 28,5 miliardi di dollari, un Ebitda di 5,5 miliardi, un Ebit di 2,5 miliardi e un utile di 1,5 miliardi di dollari.
L’annata in corso sta andando molto bene anche per Hapag Lloyd che dal 1 gennaio al 30 settembre ha visto salire il proprio profitto a 538 milioni di euro, quasi il doppio dei 297 milioni dello stesso periodo nel 2019. Calati del -1% invece i ricavi che si sono attestati a 9,4 miliardi di euro. L’Ebitda di Hapag Lloyd nei primi nove mesi del 2020 è stato positivo per 1,8 miliardi di euro (+20,4%) e l’Ebit per 858 milioni di euro (+33,4%). In media ogni container trasportato via mare dal liner tedesco ha fruttato 1.097 dollari per Teu mentre il costo del carburante è calato del 5,4% (402 dollari per tonnellata) contribuendo al taglio dei costi.
Anche la taiwanese Yang Ming è tornata all’utile nei primi nove mesi del 2020. Da gennaio a fine settembre sono stati 3,66 milioni i Teu trasportati, 3,53 miliardi di dollari i ricavi mentre il risultato netto è stato positivo per 62 milioni di dollari (in crescita del 155% rispetto allo stesso periodo del 2019). Il trend, secondo la compagnia asiatica, dovrebbe mantenersi positivo anche nell’ultimo trimestre del 2020.
Ha buoni motivi per sorridere anche il carrier sudcoreano Hmm che nei primi nove mesi dell’anno ha registrato ricavi pari a 4.406,7 miliardi di won (+5,9%), mentre l’utile operativo è stato di 413,8 miliardi (rispetto a -265,1 miliardi nei primi nove mesi del 2019). Hmm ha chiuso il periodo gennaio-settembre del 2020 con una perdita netta di -12,8 miliardi rispetto ad un rosso -503,4 miliardi di won nel corrispondente periodo dello scorso anno. I volumi di carichi containerizzati trasportati dalla flotta sono stati pari a 2,8 milioni di Teu rispetto a 3,3 milioni nei primi nove mesi del 2019.
Se si parla di Evergreen la musica non cambia: nei primi nove mesi dell’anno in corso i ricavi sono risultati pari a 142,4 miliardi di dollari di Taiwan, il totale dei costi è calato del -10,1% a 118,4 miliardi, l’utile operativo è stato di 16,8 miliardi (+344,6%) e l’utile netto di 12,6 miliardi di dollari di Taiwan (+12.043,6%).
Altre trimestrali saranno rese pubbliche nei prossimi giorni e confermeranno i mesi molto positivi che le compagnie di navigazione attive nel trasporto di container stanno vivendo nel 2020.