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Virgillito (Verallia Italia): “Trasporto intermodale anche sulle tratte medie ma rimangono cose da migliorare”
Come funziona il trasporto ferroviario merci sulle tratte medie (300 kilometri) e cosa rimane ancora da fare per renderlo più competitivo? A questi interrogativi ha cercato di dare risposta Antonino Virgillito, direttore supply chain di Verallia Italia, azienda leader in Europa e terzo produttore al mondo di contenitori in vetro per alimenti, intervenendo a un […]
Come funziona il trasporto ferroviario merci sulle tratte medie (300 kilometri) e cosa rimane ancora da fare per renderlo più competitivo?
A questi interrogativi ha cercato di dare risposta Antonino Virgillito, direttore supply chain di Verallia Italia, azienda leader in Europa e terzo produttore al mondo di contenitori in vetro per alimenti, intervenendo a un webinar nel quale Metrocargo Italia e l’impresa ferroviaria FuoriMuro hanno presentato il proprio network di trasporti su ferro in Nord Italia.
Più nel dettaglio si tratta di un trasporto di sabbia da Robilante (Cuneo) a Mantova, dove questa materia prima viene poi lavorata e trasformata in contenitori in vetro appunto. Metrocargo ha ‘preso in gestione’ il terminal intermodale cuneese di Borgo San Dalmazzo che sorge molto vicino alla cava di sabbia ed è di proprietà di Rfi che da anni non lo utilizzava. Il gruppo amministrato da Guido Porta ha attrezzato il piazzale con una reachstacker, ha acquistate 180 casse mobili da 30 piedi e ha organizzato una complessa catena logistica che ha permesso di trasferire dalla strada alla rete ferroviaria l’equivalente di 100 camion a settimana.
Descrivendo questo nuovo progetto ferroviaria il direttore supply chain di Verallia Italia ha detto: “Crediamo fortemente nel trasporto intermodale che garantisce un risparmio di emissione di oltre 1.000 tonnellate di Co2 su base annua. Il vetro è un prodotto sostenibile e riciclabile all’infinito in ottica green; non poteva dunque mancare un approccio sostenibile della supply chain da parte dell’azienda. Questo progetto fa parte infatti di un piano più ampio di utilizzo dell’intermodalità sia ferroviaria che marittima”.
Virgillito ha spiegato che l’azienda è partita con i treni “sulle tratte lunghe, dove fare intermodalità è più facile, ma le tratte da 300 km sono la grande sfida di questo progetto perché, per riuscire a mantenere un livello di competitività e di costi, bisogna organizzare una struttura particolarmente efficiente. Anche rimettere in discussione la propria logistica, il proprio modo di scaricare i camion; è stato fatto davvero un grosso lavoro per arrivare a ottenere la soddisfazione di questo servizio”.
Verallia è presenti in Italia con sei stabilimenti produttivi (Dego, Lonigo, Pescia, Gazzo Veronese, Carcare, Villa Poma) principalmente dislocati in Nord Italia, e tre centri di trattamento del rottame. “Dal punto di vista economico, come cliente finale l’intermodalità non ci porta dei vantaggi economici; è una scelta forte aziendale che stiamo cercando di portare avanti investendo nel futuro” ha dichiarato Virgillito. Aggiungendo però quanto segue: “Ci aspettiamo di più sia sul ritorno economico (le infrastrutture non sono ancora pronte a dare un servizio che porti anche una riduzione di costi) e su un discorso di puntualità. Parliamo di logistica upstream, quindi sulle materie prime, mentre stiamo già operando sulle tratte lunghe per il trasporto di prodotti finiti (nel downstream)”. Rispetto all’alternativa stradale il treno ha ancora molto da migliorare in termini di competitività: “I livelli di on-time delivery non sono paragonabili ai Kpi garantiti dalla gomma”.
Un’ultima osservazione il supply chain manager la dedica all’intermodalità anche per prodotti finiti e rottame: “Ci auguriamo si possa fare il prima possibile; stiamo pressando per questo i nostri operatori logistici. Sulla tratta adriatica praticamente stiamo già consegnando un 70-80% del prodotto finito su ferro. La rotta nord ovest – nord est è la nostra prossima scommessa. Vorremmo lavorarci con il prodotto finito, con costi e livelli di servizio che siano consoni a quelle che sono le nostre richieste. Il progetto avviato con Metrocargo Italia fra Cuneo e Mantova è volto anche a contribuire alla saturazione dei viaggi in andata e ritorno dei treni lungo questa direttrice”.
Nicola Capuzzo