Verso metà febbraio prevista la fine della crisi container vuoti
Potrebbe ormai mancare poco alla conclusione della ‘crisi dei container vuoti’, ovvero la carenza di equipment per spedire merci in import/export che anche in Italia ha ‘picchiato duro’ sin dallo scorso novembre. A dirlo è Lloyd’s Loading List, sulla base delle rilevazioni della società di analisi Container xChange. L’organizzazione, che sta monitorando il fenomeno attraverso […]
Potrebbe ormai mancare poco alla conclusione della ‘crisi dei container vuoti’, ovvero la carenza di equipment per spedire merci in import/export che anche in Italia ha ‘picchiato duro’ sin dallo scorso novembre.
A dirlo è Lloyd’s Loading List, sulla base delle rilevazioni della società di analisi Container xChange. L’organizzazione, che sta monitorando il fenomeno attraverso un suo indice chiamato appunto Container Availability Index (CAx), basato sul “tracciamento di milioni di container”, sostiene che il punto di svolta potrebbe arrivare con il Capodanno cinese, che cadrà il prossimo 12 febbraio.
Considerato infatti che 0,5 è il valore che indica un perfetto equilibrio tra domanda e offerta di container, ad oggi la disponibilità a Shanghai per container dry cargo da 20 piedi è pari allo 0,34, mentre per i box da 40 piedi è a 0,37. Dati che mostrano dunque ancora una situazione di ‘shortage’ ma anche di netto miglioramento rispetto al mese scorso (il secondo in particolare è del 200% superiore al dato di dicembre).
Relativamente ai box da 40 piedi hugh-cube, l’indice CAx è ora pari a 0,2, valore tuttora molto basso ma anche in questo caso in progressione (del 37,5% rispetto a dicembre). Per fare un confronto basti dire che secondo lo stesso CAx a dicembre la disponibilità di container da 40 piedi Dry Cargo era di 0,13 e quella di High Cube da 40 piedi dello 0,08.
Come accennato sopra, il punto di svolta secondo la società avverrà verso la metà di febbraio, quando l’indice si assesterà su un valore di 0,35 per i container dry cargo da 20 piedi e di 0,38 per quelli da 40 piedi.
Un riequilibrio che, secondo Container xChange, si deve alle azioni messe in atto dalle compagnie, in particolare all'”aggressivo riposizionamento dei contenitori” che a dicembre è risultato in aumento del 125%, nonché all’ingresso sul mercato di box di nuova costruzione.
“Shanghai sta tornando alla normalità” ha affermato Johannes Schlingmeier, Ceo di Container xChange, che poi ha aggiunto: “Uno sviluppo simile si sta avendo in vari porti della Cina e ad esempio a Qingdao già si tocca un valore di 0,5 per equipment standard”. Lo stesso starebbe avvenendo in altri scali asiatici come Singapore, Nhava Sheva e Port Klang, dove la disponibilità rispetto a dicembre risulta in aumento rispettivamente del 58%, 35% e 54%.
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