In calo l’export (-9,9%) e l’import (-15,3%) italiano con i paesi extra Ue
L’export italiano verso paesi extra Ue è calato del 9,9% nel 2020, registrando così l’andamento peggiore dal 2009 a questa parte, nonostante la veloce ripresa che si è avviata a maggio. Lo rileva l’Istat nell’ultimo report in cui ha dato conto anche dei risultati del mese di dicembre. Per oltre 6 punti percentuali la flessione […]
L’export italiano verso paesi extra Ue è calato del 9,9% nel 2020, registrando così l’andamento peggiore dal 2009 a questa parte, nonostante la veloce ripresa che si è avviata a maggio. Lo rileva l’Istat nell’ultimo report in cui ha dato conto anche dei risultati del mese di dicembre.
Per oltre 6 punti percentuali la flessione si spiega con il calo delle vendite di beni strumentali e di beni di consumo non durevoli. La contrazione, diffusa a tutti i principali mercati di sbocco, è stata inferiore alla media per Svizzera, Stati Uniti, Cina e Giappone, mentre verso India, paesi Asean e paesi Opec la contrazione è stata più ampia.
In particolare nel mese di dicembre l’interscambio con i paesi extra Ue è calato in entrambe le direzioni: le esportazioni sono scese del 4,6%, mentre le importazioni sono diminuite dell’1,3%. Complessivamente l’import italiano nel 2020 ha registrato una contrazione del 15,3%, per oltre i due terzi determinata dal crollo degli acquisti di prodotti energetici.
Da rilevare comunque che il trimestre ottobre-dicembre 2020 risulta in miglioramento rispetto al precedente. In particolare l’export è cresciuto del 4,0%, sostenuto soprattutto da la crescita, energia (+12%), beni di consumo durevoli (+7,9%) e beni strumentali (+5,2%).
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