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Cargo aereo è partito forte nel 2021 con domanda di stiva e tariffe elevate
Se il 2020 è stato un anno anomalo, anche il 2021 finora si sta rivelando tale per quel che riguarda le spedizioni aeree. Secondo la società di analisi Clive il mese di gennaio è stato caratterizzato da volumi (in termini di peso tassabile) inferiori del 4,5% a quelli dello stesso mese del 2019, ma pari […]
Se il 2020 è stato un anno anomalo, anche il 2021 finora si sta rivelando tale per quel che riguarda le spedizioni aeree. Secondo la società di analisi Clive il mese di gennaio è stato caratterizzato da volumi (in termini di peso tassabile) inferiori del 4,5% a quelli dello stesso mese del 2019, ma pari a quelli dello scorso dicembre. Segno di una ripresa del settore e del prolungarsi della peak season oltre la scadenza tradizionale, mentre la disponibilità di stiva nelle stesse quattro settimane è stata ancora inferiore del 18% a quella del primo mese del 2020.
Questo andamento si è anche accompagnato a un load factor molto elevato, che in gennaio è stato del 66% (ovvero superiore di 9 punti percentuali a quello dello stesso mese del 2020). In particolare nelle ultime due settimane del mese appena trascorso il livello è stato ancora superiore e la crescita ha toccato il 10-15% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Secondo Niall van de Wouw, Managing Director di Clive Data Services, una spiegazione del perché i voli siano stati “così pieni” potrebbe essere dovuta al fatto che la spesa in viaggi e attività di svago che di solito caratterizza questa parte dell’anno si è riversata sull’acquisto di beni ad alto valore.
Il quadro, benché positivo, però lascia spazio a qualche preoccupazione: “Il mercato è molto esigente e in continua evoluzione, anche a causa del panorama normativo legato al Covid. Le compagnie aeree devono volare a vista” ha commentato l’analista, che poi ha aggiunto: “La capacità è limitata e non percepiamo movimenti sottostanti che cambieranno rapidamente la situazione.”
Dal punto di vista dei noli, il Tac Index ha rilevato un nuovo picco nell’ultima settimana di gennaio, dopo una discreta discesa all’inizio del mese. In particolare il valore di quelli delle spedizioni da Hong Kong verso l’Europa è calato del 14% tra il 4 e il 18 gennaio, per poi tornare però a crescere del 12% alla fine del mese. Anche per questo Robert Frei, direttore del Business Development del Tac Index, ha invitato ad analizzare l’andamento settimana per settimana, quando non addirittura spedizione per spedizione: “Se non fossimo consapevoli del forte aumento nell’ultima settimana di gennaio, potremmo presumere che, nonostante l’imminente Capodanno cinese, ci sia un continuo trend negativo”. Invece, secondo Frei, “le trattative tra spedizionieri e vettori ora sono di nuovo molto più a breve termine” e i noli spot ora risultano in “forte aumento rispetto a un anno fa”.