Poste Italiane si allarga nelle consegne di farmaci con Pharmap
La notizia è destinata a suscitare una certa irritazione tra gli operatori specializzati nel trasporto pharma: Poste Italiane ha raggiunto un accordo con 4k Srl, società a cui fa capo la start up Pharmap, per la consegna a domicilio di farmaci in 22 città italiane. Nel dettaglio, l’accordo riguarda ad oggi le città di Bergamo, […]
La notizia è destinata a suscitare una certa irritazione tra gli operatori specializzati nel trasporto pharma: Poste Italiane ha raggiunto un accordo con 4k Srl, società a cui fa capo la start up Pharmap, per la consegna a domicilio di farmaci in 22 città italiane. Nel dettaglio, l’accordo riguarda ad oggi le città di Bergamo, Bologna, Brescia, Carpi, Catania, Como, Ferrara, Genova, Imola, Livorno, Mestre, Milano, Modena, Padova, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Savona, Teramo, Torino, Varese e Vicenza. In questi comuni gli utenti potranno richiedere tramite Pharmap la consegna a domicilio in modalità ‘instant’, (entro 90 minuti dall’ordine), oppure ‘programmata’ (con selezione della fascia oraria desiderata).
A questo elenco di località si aggiungeranno poi ulteriori 95 comuni, nelle quali le consegne saranno offerte con modalità ‘next day’ (il giorno successivo all’ordine). L’obiettivo dell’accordo è di arrivare a offrire il servizio in circa 1.000 comuni di tutta Italia.
“L’accordo con Poste Italiane – ha spiegato Giuseppe Mineo, ceo di Pharmap – ci consentirà di rafforzare la nostra rete, grazie a risorse dedicate per il servizio di consegna domiciliare nell’ultimo miglio; raggiungeremo così l’importante obiettivo di offrire il nostro servizio anche ai cittadini di comuni più piccoli e alle farmacie rurali”.
Secondo quanto riportato da diverse testate, il servizio sarà effettuato da Poste in collaborazione con le sue “controllate che svolgono attività di recapito”. Parole che sembrano identificare in particolare Sda, ovvero il corriere espresso del gruppo.
Proprio l’affidamento delle attività di consegna dei vaccini di Moderna e Astrazeneca al vettore avevano scatenato le dure reazioni degli operatori della logistica specializzati nel trasporto pharma. In particolare Assoram, che aveva poi ricevuto il sostegno di Conftrasporto, ne aveva criticato l’assenza di specializzazione, e più nel dettaglio il presunto mancato rispetto delle normative e delle best practices nell’attività di trasporto. L’associazione poi aveva ribadito “l’imprescindibile necessità di rispettare la filiera tipica”, chiedendosi infine se questi “affidamenti alternativi non fossero “un segnale di deregolamentazione e/o delegittimazione sottintesa della nostra filiera”.
Nel frattempo, sulla gestione della logistica vaccini in Italia va rilevata anche la perplessità di Confindustria. Il presidente dell’associazione Carlo Bonomi, senza entrare nello specifico, in un’intervista a Rtl 102.5 ha infatti affermato: “Solo il 73% delle dosi è stato utilizzato quindi, anche se è vero che ci sono ritardi, che comunque Astrazeneca ha garantito che recupererà, il problema non è tanto la quantità di dosi, quanto la struttura logistica. L’Italia sta mostrando su questo una forte carenza pertanto, anche quando arriveranno molte più dosi, mi chiedo come gestiremo il piano vaccinale”.
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