Come Ovs ha cambiato la gestione del suo magazzino a Pontenure: superato il modello 3PL
Contributo a cura di avv. Gianluca Spolverato * * socio e fondatore Wi Legal L’operazione condotta dal team di Wi Legal, in merito alla gestione del magazzino di Pontenure (Piacenza) del gruppo Ovs Spa, presenta degli aspetti innovativi importanti, che potrebbero segnare un cambio di passo nell’approccio generale alla logistica, in una direzione di […]
Contributo a cura di avv. Gianluca Spolverato *
* socio e fondatore Wi Legal
L’operazione condotta dal team di Wi Legal, in merito alla gestione del magazzino di Pontenure (Piacenza) del gruppo Ovs Spa, presenta degli aspetti innovativi importanti, che potrebbero segnare un cambio di passo nell’approccio generale alla logistica, in una direzione di maggior modernità. Fino ad ora, infatti, il modello predominante nel mondo della conduzione dei magazzini della grande committenza è stato quello delle ‘3PL’, ovvero Terza Parte Logistica. In pratica, il committente affida a un fornitore esterno la gestione dei servizi logistici, dallo stoccaggio e movimentazione delle merci, al trasporto delle stesse nei luoghi di destinazione.
Secondo l’analisi condotta da Wi Legal, questo modello è meno adeguato alle esigenze del momento attuale, comporta una riduzione di efficienza e, non ultimo, rischia di aumentare i costi per il committente. Il provider rappresenta un interlocutore molto affidabile. Si tratta di una realtà aziendale con una buona reputazione anche economica, ma questo aspetto non sempre risulta sufficiente a consentire l’utilizzo di questo modello da parte della committenza.
Dalla nostra ricerca sono emersi alcuni punti di debolezza, tali da determinare la conseguente elaborazione di una proposta alternativa per ciò che riguarda la gestione del magazzino in oggetto. Il provider si avvale di altri operatori e può avere difficoltà nel controllo diretto nell’ambito della direzione dell’impianto, tanto che nel tempo questa funzione si avvicina maggiormente all’intermediazione. Questo restringimento del campo d’azione del provider, può determinare alcuni problemi di presidio sull’operatività degli impianti, che in alcuni casi può tradursi in una riduzione della produttività, e intaccare la marginalità. Secondo la normativa vigente, la responsabilità è in capo al committente. Con l’obiettivo di agevolare quest’ultimo, e facilitare l’attività del provider, abbiamo semplificato il modello, passando a un’alternativa dove gli interlocutori diventano due. Un modello innovativo di affidamento, dove il committente conferisce l’incarico direttamente al fornitore che gestisce in prima persona le attività.
In questo modo si attiva un rapporto diretto con il fornitore che opera nel magazzino, che si
impegna a presidiare il luogo di lavoro. Questa relazione diversa porta necessariamente a
un’ottimizzazione delle risorse, a un possibile recupero di parte della produttività, contribuendo a rendere maggiormente sostenibile l’impianto. Anche in questo modello permane la responsabilità solidale del committente che, in questo caso, si alleggerisce del costo dell’intermediazione.
La novità del progetto sta in questo: nell’aver ridotto la filiera, garantendo un rapporto diretto tra committente e fornitore. Nel modello 3PL vi era un altro elemento di criticità: il committente non ha dati sufficienti per la gestione dell’impianto, ed è il provider a disporre di numeri relativi a ore di lavoro, disposizione dell’organico e via discorrendo. Nel portare avanti l’operazione di Ovs, ci siamo confrontati con una disponibilità parziale dei dati, necessari per un’analisi attenta della situazione e per individuare risposte adeguate a un miglioramento delle performance. Per questa ragione abbiamo assegnato un periodo transitorio di 12 mesi, finalizzato alla raccolta di informazioni utili per settare le tariffe su una produttività reale. Siamo convinti che, al termine di questo periodo, sarà possibile acquisire i numeri per definire la gestione ancora più efficace dell’impianto. Si tratta di un’operazione di semplificazione, accorciamento della catena, e ingaggio del fornitore nella produttività, che dovrebbe portare a un recupero di efficienza di alcuni punti percentuali, con un vantaggio significativo per il gruppo in termini di sostenibilità.
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