Import – export di merci dal Nord Italia: le aziende preferiscono affidarsi agli spedizionieri
Gli importatori ed esportatori delle quattro regioni più industrializzati del Nord Italia (e dell’intero paese) si affidano ancora oggi in larghissima parte agli spedizionieri per organizzare la logistica delle proprie merci. Il dato, secondo alcuni sorprendente, è stato presentato durante la seconda giornata dei convegno online di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry da Silvio […]
Gli importatori ed esportatori delle quattro regioni più industrializzati del Nord Italia (e dell’intero paese) si affidano ancora oggi in larghissima parte agli spedizionieri per organizzare la logistica delle proprie merci.
Il dato, secondo alcuni sorprendente, è stato presentato durante la seconda giornata dei convegno online di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry da Silvio Ferrando, marketing & international business manager dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.
Dalle risultanze di un’analisi condotta per la port authority ligure da SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno su un ampio campione di cargo owner (circa 400 soggetti) emerge infatti che in veneto l’85% degli importatori o esportatori si affida a società di spedizioni, il 9% direttamente ai carrier e un 6% adotta un mix fra le due soluzioni. Simile lo scenario anche in Emilia Romagna dove è il 70% delle imprese a scegliere di lavorare con gli spedizionieri, mentre solo un 2% dice di gestire direttamente la logistica; il 15% si affida ai vettori e il 13% opta per un mix fra spedizionieri e vettori.
Più equilibrata fra le varie alternative è la situazione in Lombardia (dove il 50% dei soggetti intervistati dice di rivolgersi a spedizionieri, il 29% direttamente ai carrier, il 16% opta per un mix fra le due opzioni e il restante 5% dice di occuparsi direttamente della logistica) e in Piemonte (37% lavora con le case di spedizione, il 47% con i carrier, il 14% con entrambe e il 2% non esternalizza le decisioni di logistica e trasporti”.
Interessante anche la slide illustrata sempre da Ferrando dalla quale si evince (secondo la stessa indagine condotta da Srm) che per ciò che riguarda l’export e le condizioni di vendita adottate (Incoterms) in Veneto il 91% opta per l’Ex-works e il 9% per condizioni Cif; in Lombardia l’Exw si attesta al 76%, Franco porto d’imbarco al 9%, Cif al 7% e Ddp al 4%; in Piemonte Exw e Cif dominano con il 48% ciascuna; in Emilia Romagna le condizioni Exw sono il 58% mentre Cif il 38%.
Per ciò che riguarda le importazioni invece lo scenario è il seguente: il 61% degli importatori veneti intervistati ha detto di acquistare con resa Cif e il 36% Exw; in Lombardia il 34% opera con clausole delivery duty paid (Ddp) e il 27% Cif; in Piemonte il 47% Exw e un altro 47% Cif; in Emilia Romagna il 50% opta per rese Cif e il 41% Exw.
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