Negli emendamenti al decreto sostegni anche ristori per imprese danneggiate dal blocco nel canale di Suez
Nel disegno di legge 2144 per la conversione del decreto 22 marzo 2021, n. 41 (ribattezzato ‘decreto sostegni’) sono stati presentati diversi emendamenti d’interesse per il settore della logistica, dei porti e dei trasporti. Molti dei quali potrebbero non arrivare ‘a fine corsa’, data anche la scarsità di risorse aggiuntive rispetto a quelle originariamente previste, […]
Nel disegno di legge 2144 per la conversione del decreto 22 marzo 2021, n. 41 (ribattezzato ‘decreto sostegni’) sono stati presentati diversi emendamenti d’interesse per il settore della logistica, dei porti e dei trasporti. Molti dei quali potrebbero non arrivare ‘a fine corsa’, data anche la scarsità di risorse aggiuntive rispetto a quelle originariamente previste, ma il Governo sta già lavorando a un Decreto sostegni-bis per cui non è escluso che alcuni emendamenti usciti dalla porta possano presto rientrare dalla finestra.
Di particolare interesse, soprattutto per i potenziali effetti sulle imprese manifatturiere italiane, sono le “Misure urgenti di sostegno per l’interruzione del transito al traffico marittimo attraverso il Canale di Suez” inserite in un emendamento all’articolo 1 del ‘decreto sostegni’. “Al fine di compensare l’impatto economico negativo patito in ragione dell’interruzione del transito marittimo attraverso il Canale di Suez del 23 marzo 2021 e scongiurare il conseguente aumento dei prezzi finali dei beni interessati, in favore delle imprese coinvolte dalla predetta interruzione è riconosciuta, nel limite massimo di 100 milioni di euro per l’anno 2021 e alle condizioni di cui al comma 2, un’indennità peri al 70% della differenza tra l’ammontare dei maggiori costi e oneri sostenuti per le operazioni di importazione e l’ammontare dei costi e oneri inizialmente pattuiti per le medesime operazioni”. Questa indennità, in caso (improbabile) di accoglimento della proposta emendativa, sarebbe riconosciuta alle imprese le cui linee di approvvigionamento sono state inficiate dall’interruzione (del Canale, ndr) e per un importo massimo pari a 1,8 milioni di euro per impresa.
Alcuni ‘correttivi’ agli articoli 9 e 19 del decreto in questione sono stati presentati per consentire alle Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna (Cagliari) e a quella del Mar di Sicilia Orientale (Catania) di istituire “entro il 30 giugno 2021 un’agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale”. Utili a mitigare gli effetti sui due scali isolani rispettivamente del Cagliari International Container Terminal inattivo e del Catania Port Terminal rimasto orfano della linea Tirrenia, la durata delle nuove agenzie non potrebbe superare i 3 anni e il modello sarebbe praticamente lo stesso adottato negli anni scorsi a Taranto e a Gioia Tauro. Fra i requisiti per l’istituzione c’è infatti “una sensibile diminuzione del traffico rotabile e passeggeri” oppure “almeno l’80% della movimentazione di merci containerizzate in modalità transhipment negli ultimi cinque anni”.
Un altro emendamento intenderebbe incrementare di 1 milione di euro annui le misure a sostegno dei lavoratori portuali previste l’anno scorso dal ‘decreto Rilancio’.
Fra i vari emendamenti d’interesse per il mondo portuale (o meglio, costiero) ne figura uno che mira alla “Rideterminazione della soglia minima dei canoni demaniali marittimi” estendo le misure previste dal decreto Agosto del 2020: dal 1° gennaio 2021 l’importo annuo minimo del canone verrebbe abbassato da euro 2.500 a 500.
Un ulteriore correttivo all’art.5 del ‘decreto sostegni’ riguarda i ristori dedicati alle imprese di autotrasporto la cui attività è stata colpita in termini di minori introiti dal crollo del ponte Morandi. I proponenti chiedono venga specificato che “l’articolo 5, comma 3, del decreto legge 28 settembre 2018 n.109, convertito con modificazioni dalla legge 16 novembre 2018, n.103, si interpreta nel senso che le somme erogate a titolo di ristoro si qualificano come proventi non imponibili” fiscalmente.
C’è poi un intervento normativo richiesto che riguarda lo Sportello unico doganale e richiederebbe (emendando l’art.35 del ‘decreto sostegni’) quanto segue: “In ragione delle sempre più crescenti criticità logistiche registrare sul piano delle operazioni d’importazione ed esportazione di merci, all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 4 agosto 2016, n.169, dopo le parole “Consiglio dei ministri”, sono aggiunte le seguenti “da adottarsi inderogabilmente entro il 31 maggio 2021”. Se passasse questo emendamento imporrebbe l’entrata in vigore dello Sportelo unico dei controlli alle merci entro fine maggio.
Oltre a questi, figura anche un altro emendamenti al ‘decreto sostegni’ per supportare ad esempio il comparto dei terminal crociere attraverso “un incremento del relativo fondo (da 510 a 550 milioni, ndr) già istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per una dotazione ulteriore di 40 milioni di euro per l’anno 2021, destinato a compensare la riduzione dei ricavi per decremento passeggeri sbarcati e imbarcati dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2021 rispetto alla media dei ricavi registrata nel medesimo periodo del biennio 2018-2019”.
Un’ulteriore richiesta di correttivo all’articolo 35 del ‘decreto sostegni’ intenderebbe disporre la riduzione (da parte delle Autorità di sistema portuale) dell’importo dei canoni concessori nei porti fino al 31 dicembre prossimo per “concessionari e imprese che dimostrino di aver subito nel periodo compreso fra l’1 gennaio 2021 e il 30 novembre 2021 una diminuzione del volume di traffico rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019”. Non solo: lo stesso emendamento si spinge a prevedere “una modifica dei rapporti concessori in essere al fine di tenere conto degli effetti derivanti dagli eventi imprevedibili, ivi inclusa l’emergenza epidemiologica Covid-19, nonché della necessità di eseguire lavori aggiuntivi necessari per l’esercizio dell’infrastruttura, nel computo dell’equilibrio economico-finanziario delle concessioni originarie”.
A proposito di “misure urgenti in materia di controlli radiometrici” un altro emendamento all’articolo 35 prevedrebbe il posticipo al 31 dicembre degli effetti relativi all’entrata in vigore delle nuove misure previste dal Decreto Milleproroghe.
Infine un ultimo emendamento che riguarda da vicino il mondo dei trasporti e della logistica è quello relativo all’articolo 29 del decreto e riguardante il “Sostegno alla formazione dei macchinisti del settore ferroviario merci”. Nella proposta di intervento normativo si legge: “Ai fini di incrementare la sicurezza del trasporto ferroviario è istituito, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un Fondo con una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, destinato alla formazione e all’assunzione di macchinisti ferroviarie del settore merci. Le risorse di cui al presente articolo sono destinate alle imprese ferroviarie sotto forma di contributo in conto esercizio”.
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