Nel Pnrr finale ai trasporti e alla logistica destinate risorse per sostenibilità e digitalizzazione
Il Consiglio dei Ministri si è riunito sabato 24 aprile 2021, alle ore 22.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi per approvare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Fondo Nazionale Complementare. Una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri spiega che “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza […]
Il Consiglio dei Ministri si è riunito sabato 24 aprile 2021, alle ore 22.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi per approvare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Fondo Nazionale Complementare. Una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri spiega che “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede un corposo e organico pacchetto di investimenti e riforme, con l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze, per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni. Si articola in 6 Missioni (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute) e 16 Componenti”.
Inoltre, nel quadro di una più ampia e ambiziosa politica di ammodernamento del Paese, il Governo intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive, filiera della salute.
Alle risorse previste dal PNRR si aggiungono quelle della programmazione nazionale complementare, quelle rese disponibili dal REACT-EU e quelle derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali e di investimento UE.
Per ciò che riguarda il mondo dei trasporti ci sono, all’interno di un apposito capitolo intitolato ‘Intermodalità e logistica integrata’, due ambiti d’intervento: uno che riguarda lo sviluppo del sistema portuale e un altro riferito a intermodalità e logistica integrata.
Nel primo si legge: “Riforma 1.1. Semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica: Al fine di ottenere una visione strategica unitaria del sistema portuale italiano, sarà predisposto l’aggiornamento della pianificazione portuale sia a livello del Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS) sia a livello di Piano Regolatore Portuale (PRP). Riforma 1.2. Attuazione del regolamento che definisce l’aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali: L’obiettivo del regolamento è quello di definire le condizioni relative alla durata della concessione, i poteri di vigilanza e controllo delle autorità concedenti, le modalità di rinnovo, il trasferimento degli impianti al nuovo concessionario al termine della concessione e l’individuazione dei limiti minimi dei canoni a carico dei concessionari. Riforma 1.3. Semplificare le procedure di autorizzazione per gli impianti di Cold Ironing: La riforma consiste nella definizione e approvazione di procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture finalizzate alla fornitura di energia elettrica da terra alle navi durante la fase di ormeggio”.
Il paragrafo dedicato invece a Intermodalità e logistica integrata parla di: “Riforma 2.1. Semplificazione delle transazioni di importazione/esportazione attraverso l’effettiva implementazione dello Sportello Unico dei Controlli. L’obiettivo consiste nella creazione di un apposito portale a servizio dello Sportello Unico dei Controlli, che permetterà l’interoperabilità con le banche dati nazionali e il coordinamento delle attività di controllo da parte delle dogane. Riforma 2.2. Interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PLN) per la rete dei porti, al fine di introdurre la digitalizzazione dei servizi di trasporto passeggeri e merci. La riforma è volta a rendere interoperabili i Port Community System, ovvero gli strumenti di digitalizzazione dei movimenti di passeggeri e merci delle singole Autorità di Sistema Portuale, in modo che siano compatibili tra di loro e con la Piattaforma Logistica Nazionale. Riforma 2.3. Semplificazione delle procedure logistiche e digitalizzazione dei documenti, con particolare riferimento all’adozione della CMR elettronica, alla modernizzazione della normativa sulla spedizione delle merci, all’individuazione dei laboratori di analisi accreditati per i controlli sulle merci”.
Il Pnrr più nel dettaglio spiega che “la digitalizzazione dei documenti di trasporto è un elemento chiave della strategia Ue per la mobilità delle merci in tutte le modalità di trasporto, come dimostrano i recenti Regolamenti europei 2020/1056 e 2020/1055, finalizzati, rispettivamente, a facilitare lo scambio di informazioni elettroniche e a prevedere l’utilizzo della “Convention relative au contrat de transport international de marchandises par route” elettronica (eCMR) come parte dei controlli sulle operazioni di cabotaggio stradale. I principali benefici attesi dall’introduzione dell’eCMR in Italia sono: 1. maggiore sicurezza, velocità ed economicità dei flussi informativi; 2. semplificazione dei flussi informativi tra gli attori della catena logistica; 3.riduzione dei costi di emissione, molto inferiori a quelli del CMR cartaceo; 4. minore possibilità di errori e discrepanze tra le versioni in possesso del mittente, del trasportatore e del destinatario della merce; 5. maggiore trasparenza e facilità di controllo, con particolare riguardo all’intermodalità e alla duplicazione dei controlli, in virtù del monitoraggio costante delle operazioni e della possibilità di accedere alle informazioni in tempo reale; 6. incentivazione della competitività delle imprese di autotrasporto italiane nell’acquisizione di contratti di trasporto internazionale da parte di imprese degli Stati che già applicano il suddetto Protocollo”.
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