I camion tirolesi si fanno strada sul Brennero al posto di quelli italiani e tedeschi
Tra le conseguenze dei divieti introdotti dall’Austria al traffico pesante sul Brennero c’è anche il fatto che in parte le circolazioni di tir italiani e tedeschi sono state sostituite da quelle di mezzi tirolesi. Lo evidenzia il report ‘Il Brennero e la politica dei trasporti attraverso le Alpi’, realizzato da Unioncamere con i sistemi camerali […]
Tra le conseguenze dei divieti introdotti dall’Austria al traffico pesante sul Brennero c’è anche il fatto che in parte le circolazioni di tir italiani e tedeschi sono state sostituite da quelle di mezzi tirolesi.
Lo evidenzia il report ‘Il Brennero e la politica dei trasporti attraverso le Alpi’, realizzato da Unioncamere con i sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto e illustrato ieri (19 maggio, ndr) alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini.
L’analisi evidenzia innanzitutto che lungo l’asse stradale passano merci esportate in tutta Europa (con Germania come principale destinataria), per un valore di interscambio complessivo di 170 miliardi di euro, che diventano 214 se si include anche quelli con Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.
Un flusso messo però in seria difficoltà dalle decisioni del Governo tirolese che dal 2017 ha imposto una serie di divieti settoriali al transito dei mezzi pesanti che sta mettendo seriamente in crisi gli operatori del settore, dato che le merceologie inserite nei divieti tirolesi valgono il 63% dell’interscambio complessivo tra l’Italia e i Paesi ScanMed, pari ad un valore economico di 136,6 miliardi di euro.
Attualmente, evidenzia ancora il report, il valico è interessato da un quarto del traffico merci transalpino. Nel 2019 vi sono transitate 53,7 milioni di tonnellate di merci, tre quarti delle quali su strada e il restante 26% via treno. Difficile però al momento incrementare questa modalità di trasporto delle merci però, visto che l’attuale linea ferroviaria ha ormai raggiunto un livello di saturazione prossimo all’80%.
Tra le motivazioni addotte dal governo tirolese per giustificare i divieti settoriali figura come visto il tema dell’impatto ambientale. L’analisi effettuata da Uniontrasporti, però, evidenzia come sia l’autostrada A22 in territorio italiano la parte della direttrice Verona-Monaco che interessa più aree urbane (Rovereto, Trento, Bolzano e Bressanone, mentre la A13, in territorio austriaco, al contrario si snoda prevalentemente in una zona montuosa toccando pochi centri abitati e la A12, nella tratta di attraversamento di Innsbruck, è stata completamente interrata riducendo al minimo qualsiasi impatto ambientale.
Con queste premesse Unioncamere ha individuato alcune misure chiave per risolvere le problematiche che caratterizzano l’asse del Brennero. Tra queste l’associazione inserisce la richiesta di permettere l’utilizzo dell’infrastruttura 24 ore al giorno per i camion più puliti ed ecologici e il sostegno alle imprese dei trasporti per il passaggio a veicoli a basse o zero emissioni, mentre dal lato del trasporto ferroviario Unioncamere chiede di ottimizzare la gestione delle linee ferroviarie lungo il corridoio del Brennero e far sì che si sviluppi una concorrenza nel trasporto ferroviario combinato come alternativa al monopolio delle ferrovie austriache.
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