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A Vado Ligure sorgerà un polo per lo stoccaggio di caffè green e per logistica di container e carichi project
Trasformare all’interno dell’area retroportuale di Vado Ligure un silos di 10mila mq ormai dismesso da molti anni nel più grande e moderno silos d’Europa per la lavorazione del caffè verde e riconvertire un’ulteriore area di 100mila mq, un tempo destinata allo stoccaggio e alla lavorazione del carbone, in moderne attività di logistica e project cargo. […]
Trasformare all’interno dell’area retroportuale di Vado Ligure un silos di 10mila mq ormai dismesso da molti anni nel più grande e moderno silos d’Europa per la lavorazione del caffè verde e riconvertire un’ulteriore area di 100mila mq, un tempo destinata allo stoccaggio e alla lavorazione del carbone, in moderne attività di logistica e project cargo. È questo il nucleo del doppio progetto di Pacorini Silocaf, controllata del Gruppo Pacorini che dal 2001 gestisce nell’interporto di Vado Ligure il maggior deposito di caffè verde in Italia, e di Tri SpA, partecipata dallo stesso Gruppo Pacorini e da importanti imprenditori locali liguri nel settore della logistica e portualità, che ha acquisito le aree in questione.
I finanziamenti di 1,5 milioni di euro a Pacorini Silocaf e di 2,5 milioni di euro a TRI SpA sono stati erogati da Banca Carige ai sensi del Decreto Liquidità e con garanzia Mediocredito Centrale. “Con questa iniziativa finalizzata a creare un maxi‐polo logistico e industriale per il traffico del caffè, unico nel panorama italiano e del Sud Europa, Pacorini Silocaf, insieme a una cordata di operatori locali, investe e sviluppa la propria presenza sul territorio savonese cogliendo l’opportunità strategica offerta dalla nascita di Vado Gateway, il nuovo terminal container deep‐sea del porto di Vado a elevata automazione e con fondali di ampio pescaggio adatti anche alle maxi‐navi di ultima generazione” si legge in una nota.
L’avvio di Vado Gateway sta portando a una progressiva e radicale trasformazione del tessuto produttivo di Vado Ligure e delle zone retroportuali, per decenni basato su attività chimiche, energetiche ed industriali, molte delle quali oggi cessate o delocalizzate. “Proprio attraverso il recupero e la riqualificazione della aree retroportuali si creeranno nuove opportunità di sviluppo per il territorio, con positive ricadute per Vado Ligure e zone limitrofe” ha commentato Gerardo Ghiliotto, amministratore delegato di Tri SpA.
“Nel 2020 per effetto della pandemia, l’intero settore del consumo fuori casa /HoReCa (Hotellerie‐Restaurant‐Café) è stato fortemente colpito, con ripercussioni economiche negative su tutta la filiera legata al settore caffeicolo. Pacorini Silocaf ha messo in atto strategie volte a prevenire e mitigare gli effetti potenzialmente negativi derivanti dall’emergenza pandemica potendo contare anche in questa fase difficile per tutto il settore del caffè del supporto ricevuto dalla Banca Carige” ha aggiunto Riccardo Marchesi, amministratore delegato di Pacorini Silocaf Srl.
“Supportiamo un’operazione strutturata, di ampio respiro, che vede la sinergia tra un grande gruppo logistico a livello internazionale e alcune importanti realtà della portualità ligure” sono state le parole di Gianluca Guaitani, chief commercial officer di Banca Carige. “Quelle messe in campo da Pacorini Silocaf e Tri Spa sono due iniziative che creano un significativo valore aggiunto per tutto il territorio e valorizzano la forte vocazione del neonato terminal di Vado, parte integrante del Sistema Portuale ligure, a essere un polo centrale per i traffici del Mediterraneo”.