Tarlazzi (Uiltrasporti): “Aumentare i controlli per verificare l’applicazione del Ccnl a tutta la filiera”
La dimensione attuale delle aziende italiane, “specialmente nella logistica, al netto delle multinazionali, è di circa 9 dipendenti”. Si tratta dunque di “realtà con scarse capacità di penetrazione nei mercati internazionali” ma soprattutto “poco inclini alla innovazione di prodotto, di processo, di valorizzazione del lavoro e di investimenti in tema di salute e sicurezza sul […]
La dimensione attuale delle aziende italiane, “specialmente nella logistica, al netto delle multinazionali, è di circa 9 dipendenti”. Si tratta dunque di “realtà con scarse capacità di penetrazione nei mercati internazionali” ma soprattutto “poco inclini alla innovazione di prodotto, di processo, di valorizzazione del lavoro e di investimenti in tema di salute e sicurezza sul lavoro”.
Così si è espresso il Segretario Generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, intervenendo sul tema della situazione del comparto della logistica e dei trasporti. E’ proprio la dimensione limitata, secondo Tarlazzi, ad alimentare “un sistema di appalti e sub appalti per i quali servono maggiori controlli da parte degli organi competenti al fine di eliminare abusi ed elusioni”.
In particolare secondo il Segretario Generale di Uiltrasporti è necessario verificare più puntualmente che il Ccnl dei trasporti e logistica sia realmente applicato a tutta la filiera, come già obbligatoriamente previsto, dato che la carenza di controlli rende facilmente eludibile questa norma. “Va creata, quindi, una condizione per rafforzarla e altrettanto occorre prevedere una responsabilità in solido per le aziende leader che non possono sottrarsi dalla responsabilità per ciò che accade nell’affidamento dei loro appalti”. Come esempio Ulitrasporti cita Amazon che, “con un algoritmo di proprietà, impone ritmi e carichi di lavoro ai dipendenti delle aziende appaltatrici inducendoli anche a infrangere il codice della strada pur di rispettare i tempi di consegna”.
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