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Inutile sperare in una correzione al ribasso dei noli marittimi nel breve termine
Due rappresentanti di primarie compagnie di navigazione attive in Italia non hanno lasciato speranze su una possibile correzione al ribasso nel breve periodo, così come su una maggiore disponibilità di stiva per il trasporto marittimo di merci. In occasione del convegno intitolato “La tempesta continua?” (leggi la sintesi) organizzato dalla sezione Logistica, Trasporti e Spedizioni […]
Due rappresentanti di primarie compagnie di navigazione attive in Italia non hanno lasciato speranze su una possibile correzione al ribasso nel breve periodo, così come su una maggiore disponibilità di stiva per il trasporto marittimo di merci.
In occasione del convegno intitolato “La tempesta continua?” (leggi la sintesi) organizzato dalla sezione Logistica, Trasporti e Spedizioni di Animp (Associazione nazionale di impiantistica industriale), Ignazio Messina, amministratore delegato dell’omonima compagnia di navigazione genovese, ha spiegato che gli armatori si sono trovati impreparati a una ripresa tanto rapida della domanda di spedizioni via mare ed è per questo che oggi la capacità di stiva è insufficiente a soddisfare la richiesta del mercato, con conseguente aumento vertiginoso dei noli.
“Nessuno vuole più fare scorte, il magazzino è la nave” ha esordito l’armatore genovese collegando l’approccio distributivo ‘just in time‘ al fatto che un’interruzione o ritardo nel trasporto via mare abbia un impatto immediato e grave sulle produzioni. “Oggi la mancanza di navi per far fronte alla domanda di spedizioni è conseguenza di una ripresa troppo veloce; l’andamento del mercato è un po’ pazzoide. Se per noi armatori fosse possibile dare un servizio migliore lo faremmo volentieri perché significherebbe avere più viaggi” e quindi maggiori ricavi e guadagni. “Ci siamo trovati impreparati ad affrontare questa ripresa rapida della domanda con delle condizioni difficilmente controllabili” ha aggiunto Messina, menzionando congestioni in alcuni porti e altri eventi imprevedibili (blocco del canale di Suez, dei porti cinesi, ecc.) che impongono ogni volta interventi operativi e correttivi alla programmazione delle linee. “Oggi non si parla di nolo” nella contrattazione fra chi cerca e chi offre stiva ha precisato Messina, perché “non c’è proprio la disponibilità delle navi”.
Anche il managing director di Bbc Chartering Genoa, Matteo Fortuna, è intervenuto per offrire il punto di vista di una società armatoriale che opera navi per il trasporto di merci varie e project cargo. “Negli ultimi dieci anni gli armatori hanno sofferto, molte compagnie sono andate a gambe all’aria perché i noli erano troppo bassi. Il trasporto via nave stava per sparire…ne abbiamo visti sparire almeno 12 piccoli armatori con 2 o 3 navi. Ora invece quello che è avvenuto (la ripresa della domanda di trasporto via mare, ndr) è stato troppo rapido” ha detto Fortuna, rispondendo come segue alle critiche sui noli tropo elevati: “Gli utili che il nostro armatore Bbc Chartering farà quest’anno verranno reinvestiti per fare nuove navi”. Dettò ciò, concorda sul fatto che sia auspicabile “una stabilizzazione del mercato per rendere la filiera più efficiente”.
I consigli utili per gli operatori che vogliono spedire carichi break bulk sono stati questi: “Bisogna adattarsi e programmare navi e viaggi in anticipo; l’armatore con tante navi in questo momento può rappresentare un vantaggio perché garantisce più soluzioni sia geograficamente che temporalmente. Noi ogni mese fissiamo 20-30 navi break bulk e posso dire che in questo momento è tutto sold out fino a fine luglio. Non aspettatevi un ribasso dei noli nei prossimi mesi”. Oltre a ciò ha aggiunto: “Il mercato resterà alto per i prossimi 2-3 anni e in futuro sarà mediamente più alto in termini di noli”.
Rivolgendosi agli Epc contractor con cui è stato messo a confronto da Animp durante il convegno online, il numero uno di Bbc Chartering in Italia ha detto: “Suggerisco di ridurre il numero dei partecipanti ai tender ed essere più rapidi nel fissare le navi e nei processi decisionali”. A questo suggerimento il direttore della logistica di Saipem, Lino Papetti, ha risposto che loro sono ormai “in grado di chiudere un bid nell’arco di 72 ore”, ritenendo preferibile “più che ridurre il numero dei bidder, cosa che avvantaggerebbe i player più grandi, selezionare quelli più preparati”.
Infine da Fortuna è arrivato un avvertimento nella scelta delle controparti armatoriali: “Chi fa l’operatore senza navi avrà difficoltà; chi non ha le navi (proprie, ndr) probabilmente non performerà”.
Nicola Capuzzo