L’aumento del prezzo del petrolio è “una mazzata sulla filiera molisana del cibo”
“L’aumento del prezzo del petrolio è un’altra mazzata che si ripercuote, a catena, sulla filiera del cibo molisana, già messa in forti difficoltà dal Covid”. Lo ha affermato Aniello Ascolese, Direttore regionale di Coldiretti Molise, alla luce dei recenti rincari sul prezzo del greggio che, nelle ultime settimane, ha visto un’accelerazione marcata. In particolare Ascolese […]
“L’aumento del prezzo del petrolio è un’altra mazzata che si ripercuote, a catena, sulla filiera del cibo molisana, già messa in forti difficoltà dal Covid”. Lo ha affermato Aniello Ascolese, Direttore regionale di Coldiretti Molise, alla luce dei recenti rincari sul prezzo del greggio che, nelle ultime settimane, ha visto un’accelerazione marcata.
In particolare Ascolese ha parlato di effetti a catena, “dalla produzione alla logistica” che aggravano la situazione già molto precaria delle imprese della regione che stanno soffrendo anche per l’aumento dei mezzi di produzione e per quello delle materie prime utili per l’alimentazione del bestiame.
L’associazione ha detto di essere particolarmente preoccupata per l’aumento della benzina e il suo ‘spread’ rispetto alla Germania, sia perché il prezzo elevato questo limita le capacità di acquisto dei consumatori, sia appunto per l’aumento dei costi della logistica, per il settore già “particolarmente incisivi”.
Questo fatto – ha commentato Giuseppe Spinelli, Delegato confederale di Coldiretti Molise –”potrebbe portare ad una brusca frenata di uno dei pochi settori economici che, nonostante la situazione generale dettata dalla pandemia, sta cercando di resistere non senza difficoltà”. Spinelli ha parlato anche della necessità di “individuare alternative sostenibili, come previsto dal piano sul Recovery Plan elaborato dalla Coldiretti, per sviluppare le bioenergie in Italia, e superare il deficit logistico migliorando le infrastrutture per garantire veri collegamenti tra la nostra Regione ed il resto del Paese”.
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