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Per CNH Industrial due treni da e per l’Emilia al fine di ridurre l’impatto ambientale della logistica (VIDEO)
CNH Industrial, azienda che progetta, produce e commercializza macchine per l’agricoltura e movimento terra con i marchi New Holland, Case IH e Steyr, veicoli commerciali, autobus e veicoli speciali con i marchi Iveco, ha raccontato il proprio ruolo nell’intermodalità ferroviaria in Italia in vista del convegno intitolato “Alleanza regionale per il trasporto ferroviario delle merci” promosso […]
CNH Industrial, azienda che progetta, produce e commercializza macchine per l’agricoltura e movimento terra con i marchi New Holland, Case IH e Steyr, veicoli commerciali, autobus e veicoli speciali con i marchi Iveco, ha raccontato il proprio ruolo nell’intermodalità ferroviaria in Italia in vista del convegno intitolato “Alleanza regionale per il trasporto ferroviario delle merci” promosso dal cluster intermodale regionale ER.I.C. in programma a Bologna il prossimo 7 luglio.
Silvia Menegon, Head of Emea Logistics contracting, ha in primis ricordato che CNH Industrial è presente in 180 Paesi del mondo con 67 stabilimenti e 53 centri di ricerca e sviluppo. In Emilia Romagna è presente a Modena con uno stabilimento produttivo, un centro di ricerca e sviluppo e un centro logistico dedicati alla macchine agricole.
“Due sono i progetti ferroviari intermodali di interesse nella regione Emilia Romagna, completamente dedicati (andata e ritorno) a CNH Industrial” ha spiegato Menegon. “Il primo treno, con frequenza bisettimanale, trasporta materiali di produzione provenienti dall’Europa e dal Nord Italia dall’hub di Fiorenzuola fino allo stabilimento di Lecce dove vengono prodotte macchine per il movimento terra. Il trasporto avviene mediante casse mobili che, una volta scaricate, vengono impilate per lasciare sazio a i vagoni aperti sui quali vengono caricate le macchine da trasportare via treno da Lecce fino al piazzale Cepim di Parma, da dove poi sono distribuite via camion in tutta Europa”.
Il secondo treno trasporta, “con frequenza giornaliera, componenti di produzione dallo stabilimento di Modena a Jesi; una volta scaricato il convoglio viene ricaricato con trattori agricoli destinati al piazzale Cepim di Parma per poi essere anch’essi distribuiti in tutta Europa via camion”. Entrambe i treni permettono una riduzione di circa mille tonnellate di Co2 rispetto al trasporto stradale.
Alberto Mela, responsabile Emea finished goods distribution and compounds, a proposito di intermodalità ha precisato quanto segue: “Il nostro settore, al contrario di quello dell’auto, non ha volumi tali da giustificare soluzioni intermodali tradizionali e i nostri mezzi sono spesso non facilmente trasportabili col i vagoni ferroviari standard. Per questo motivo la chiave per implementare soluzioni intermodali sta nel trovare idee innovative”.