Randi (Terre Cevico) spera di poter usare di più la ferrovia per il trasporto del suo vino
Terre Cevico, società cooperativa agricola di produzione e vendita di vino con sede a Lugo, vorrebbe sfruttare maggiormente il trasporto intermodale sia dalle altre regioni d’Italia che verso i mercati di destinazione finale in Centro-Nord Europa. A parlarne, in questa video intervista che anticipa il convegno intitolato “Alleanza regionale per il trasporto ferroviario delle merci” […]
Terre Cevico, società cooperativa agricola di produzione e vendita di vino con sede a Lugo, vorrebbe sfruttare maggiormente il trasporto intermodale sia dalle altre regioni d’Italia che verso i mercati di destinazione finale in Centro-Nord Europa.
A parlarne, in questa video intervista che anticipa il convegno intitolato “Alleanza regionale per il trasporto ferroviario delle merci” promosso dal cluster intermodale regionale ER.I.C. e in programma a Bologna il prossimo 7 luglio è stato Marco Randi – Bulk wine business manager.
Per inquadrare l’azienda è stato in primis spiegato come Terre Cevico sia una cooperativa di secondo grado composta da due grandi soci, Romagnoli e Colli Romagnoli, che insieme formano un grande vigneto di 4.400 ettari per 6 mila soci, dove viene vinificata 1 milione e 500 mila quintali di uva, per una commercializzazione di 1,5 milioni di ettolitri di vino, di cui metà viene venduta sfusa e metà imbottigliata. Il marchio terre Cevico in Italia e in Europa dice poco perché il vino viene commercializzato con i marchi Ronco San Crispino e Galassi.
“Come prodotto imbottigliato siamo presenti un po’ in tutto il mondo, mentre per quanto riguarda lo sfuso i mercati principali sono Germania, Francia e in Est Europa” ha spiegato Randi, aggiungendo, a proposito di sostenibilità che la cooperativa è certificata Equalitas.
“Il trasporto ferroviario per Terre Cevico è iniziato 6-7 anni fa con piccole partite di vino per poi essere implementato nell’arco di questi anni e ad oggi quasi il 100% dei trasporti dalla Puglia e dalla Sicilia vengono gestiti via treno” ha proseguito il Bulk wine business manager. Secondo il quale i vantaggi sono rappresentati dal tempo inferiore garantito per il trasporto del prodotto: “Nell’arco di 2-3 giorni abbiamo grandi masse di vino in cantina, e quindi ne giova sia l’organizzazione sia la qualità del vino perché in 2-3 giorni viene svuotato un serbatoio di vino e di conseguenza non ci sono perdite di tempo e il vino non rimane scolmo. La qualità ne giova sicuramente”.
La speranza di Marco Rsndi è che “in futuro questo servizio ferroviario possa essere implementato anche con altre regioni d’Italia, ci stiamo lavorando, per poi essere rivenduto anche verso l’estero (in particolare verso la Germania che è il nostro principale mercato). Un aiuto potrebbe e arrivare dal lavorare con grandi clienti esteri che muoverebbero volumi di prodotto importanti”.
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