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Barilla e Gts incrementano i treni di pasta e sughi verso Sud Italia e Germania
Barilla incrementa il trasporto ferroviario merci e il suo impegno per il trasporto sostenibile dei propri prodotti alimentari. L’azienda emiliana ha infatti annunciato che da alcune settimane sono stati avviati nuovi trasporti intermodali ferroviari che attraversano il Paese sia sulla dorsale tirrenica che su quella adriatica, dagli interporti di Parma e Piacenza ai terminal di […]
Barilla incrementa il trasporto ferroviario merci e il suo impegno per il trasporto sostenibile dei propri prodotti alimentari. L’azienda emiliana ha infatti annunciato che da alcune settimane sono stati avviati nuovi trasporti intermodali ferroviari che attraversano il Paese sia sulla dorsale tirrenica che su quella adriatica, dagli interporti di Parma e Piacenza ai terminal di Marcianise, in Campania e con Bari, in Puglia. L’iniziativa, realizzata grazie ad un accordo esclusivo con l’operatore Gts, attivo nel trasporto intermodale di merci, permette di far viaggiare sui treni (invece che su gomma) circa 110.000 tonnellate delle varie tipologie di prodotti commercializzati: pasta, sughi, pesti e prodotti da forno.
Questo ulteriore investimento, ha fatto sapere Barilla, gestirà un flusso di circa 6mila trasporti all’anno, che permetteranno di ridurre in media di circa il 60% le emissioni di CO2 (pari a 6.000 tonnellate di CO2 in meno) rispetto al trasporto su gomma e di togliere dalla strada circa 6.000 camion, garantendo così maggiore sicurezza stradale ed efficienza organizzativa.
In occasione del convegno organizzato a Bologna da Emilia Romagna Intermodal Cluster, il direttore della logistica in Italia di Barilla, Gianluigi Mason, ha spiegato più nel dettaglio che, oltre ai nuovi servizi intermodali da e per il Sud Italia, è stata aumentata a tre coppie di treni a settimana la frequenza del servizi con la Germania avviato un anno fa. Commentando i fattori di successo che hanno portato a questo risultato, Mason ha parlato di “grande trasparenza e spirito imprenditoriale da parte del Mto a cui ci siamo rivolti”. Lo stesso ha poi precisato che “Barilla preferisce avere costi economici stabili e prevedibili, anche se sappiamo che talvolta possono essere superiori”. L’accordo con Gts e il crescente utilizzo del treno induce il direttore logistico di Barilla in Italia a dire che “un trasporto intermodale affidabile ed economico c’è e si può avere”.
Da diversi anni il colosso alimentare di Parma cerca di favorire soluzioni a ridotto impatto ambientale nel trasporto di materie prime e prodotti finiti. In Svezia e Germania, ha incrementato la quota di prodotti che viaggiano in treno, così come in Italia ha introdotto soluzioni di trasporto per i prodotti finiti con mezzi alimentati a Gnl (gas naturale liquefatto) e da anni è in prima linea con diversi progetti legati al trasporto su rotaia della materia prima (grano) dal porto di Ravenna. “Solo nel 2019 Barilla ha trasportato sui treni oltre 100.000 tonnellate di grano (duro e tenero), generando un risparmio di CO2 di oltre il 70% rispetto al trasporto su gomma” evidenzia l’azienda. “Ne è un esempio la tratta del treno del grano Ravenna – Parma, inaugurata nel 2015 che trasporta direttamente il grano duro dentro lo stabilimento di Parma. Inoltre, da Marzo 2020, il 70% dei prodotti destinati dall’Italia alla Germania viene spedito con una soluzione intermodale sviluppata in partnership fra Barilla e Gts”. Sono tre i treni che ogni settimana percorrono la tratta dall’interporto di Parma al terminal di Ulm, in Baviera. Grazie a questo progetto si tolgono dalla strada 5.000 camion all’anno, risparmiando 6.000 tonnellate di CO2 all’anno secondo i calcoli di Barilla.