Amazon contiene i costi della logistica nel secondo trimestre 2021
Con la pubblicazione del report relativo ai dati del secondo trimestre 2021, SUPPLY CHAIN ITALY torna ad analizzare l’andamento dei costi per la logistica sostenuti da Amazon. Nella puntata precedente avevamo visto come negli ultimi anni le spese per la distribuzione avessero iniziato a pesare di più sui conti del colosso di Seattle, aumentando la […]
Con la pubblicazione del report relativo ai dati del secondo trimestre 2021, SUPPLY CHAIN ITALY torna ad analizzare l’andamento dei costi per la logistica sostenuti da Amazon.
Nella puntata precedente avevamo visto come negli ultimi anni le spese per la distribuzione avessero iniziato a pesare di più sui conti del colosso di Seattle, aumentando la loro incidenza sui ricavi così come sul totale dei costi operativi e raggiungendo un picco in particolare durante l’ultimo trimestre dello scorso anno. In particolare nel periodo, pur a fronte di ricavi record (125,255 miliardi di dollari) i cosiddetti worldwide shipping costs di Amazon, in valore assoluto pari a 21,465 miliardi di dollari, erano saliti fino a pesare per il 18,09% delle spese operative (quando solo un anno prima erano pari al 15,42%),
La tendenza osservata già a fine dei primi tre mesi del 2021 era stata però di una riduzione dell’incidenza degli stessi costi. A fronte di ricavi pari a 108,518 miliardi, il gruppo ne aveva spesi per la logistica 17,162. Un importo pari quindi al 17,22% delle spese operative e al 15,81% dei ricavi.
Un andamento che appare ora confermato, seppur con un rallentamento, dai dati relativi al secondo trimestre 2021, un intervallo di tempo in cui Amazon dalle vendite ha ricavato 113,080 miliardi di dollari. Le spese sostenute per la distribuzione, ammontate a 17,747 miliardi di dollari, hanno pesato infatti per il 16,84% sul totale dei costi operativi e per il 15,69% sul totale delle vendite. I dati mostrano dunque differenze pari rispettivamente ‘solo’ a 0,12 e 0,38 punti percentuali sui valori del trimestre precedente ma evidentemente equivalenti a diversi milioni di dollari di risparmi.
Anche in questo caso, non essendo i dati del report ulteriormente disaggregati (per fase o modalità di trasporto, o per area geografica) non è possibile capire se e in che modo Amazon sia riuscita ad agire sui costi di trasporto per contenerli. Quel che si può aggiungere è che nel frattempo il gruppo sta continuando nella sua opera di integrazione per acquisire il controllo sempre più diretto della sua logistica. Ultimo traguardo raggiunto, in questo senso, è l’inaugurazione del suo nuovo maxi-hub aereo di Cincinnati, avvenuta solo due giorni fa, dal quale prevede di gestire 200 voli al giorno (operati da circa 50 aeromobili) per la distribuzione dei suoi prodotti Prime.
F.M.