Profitti globali in calo dell’8% nel terzo trimestre 2021 anche per via dei problemi nelle supply chain
Dopo 18 mesi di crescita, è probabile che i profitti globali delle aziende torneranno a calare nel terzo trimestre 2021 per via dei problemi alle supply chain globali così come dei crescenti costi del lavoro e di altri fattori legati all’emergere della variante Delta. Lo evidenzia un’analisi di Reuters (su dati Refinitiv) che ha preso […]
Dopo 18 mesi di crescita, è probabile che i profitti globali delle aziende torneranno a calare nel terzo trimestre 2021 per via dei problemi alle supply chain globali così come dei crescenti costi del lavoro e di altri fattori legati all’emergere della variante Delta. Lo evidenzia un’analisi di Reuters (su dati Refinitiv) che ha preso in considerazione 2.542 società globali con una capitalizzazione di mercato di almeno 1 miliardo di dollari.
Secondo la testata il record di utili toccato nel secondo trimestre dell’anno (734 miliardi di dollari) è frutto di una domanda forte a sua volta sostenuta dal supporto degli Stati alle proprie economie e dall’allentamento delle misure di contrasto alla pandemia.
La scoperta di nuovi focolai in Cina e in generale in Asia ha però costretto molte aziende a sospendere le attività produttive, così come svariati nodi logistici a stop più o meno prolungati, causando problemi negli approvvigionamenti globali. Nel dettaglio Reuters dice dunque di attendersi un declino dell’8%, con profitti globali a 678,2 miliardi di dollari, per il terzo trimestre dell’anno. In particolare è previsto un calo più marcato (-10,3%) per le aziende europeee ed asiatiche (-9,6%), mentre in quelle statunitensi il declino dei profitti dovrebbe essere del 7,2%.
“Evitare cali di vendite causati da problemi della catena di approvvigionamento è un problema più acuto oggi di quanto non lo sia stato storicamente. I costi di spedizione sono alti. Il venir meno delle misure di sostegno all’economia potrebbe modificare la composizione della spesa dei consumatori” ha commentato Brian Jacobson, senior investment strategist di Wells Fargo Asset Management.
Il calo dei profitti equivarrà per le aziende si accompagnerà a un calo dei margini netti, che passeranno dall’11,43% del secondo trimestre al 10,66% del terzo. “In alcuni casi le aziende saranno in grado di trasferire i costi maggiori sul cliente finali, ma se questo non sarà possibile i margini si contrarranno” ha osservato Daniel Morris, chief market strategist di Bnp Paribas Asset Management.