I sindacati chiedono all’Ue maggiore uniformità per i ferrovieri, ma bocciano la lingua unica
“Se il trasporto merci transfrontaliero su rotaia riuscirà davvero a collegare l’Europa, come simbolicamente annunciato dal Connecting Europe Express (CEE) che, nella giornata di domani, giovedì, in occasione dell’Anno Europeo della Ferrovia, fa tappa al Brennero, dipenderà anche dall’esito della standardizzazione dei sistemi infrastrutturali necessari e dall’adeguare condizioni di lavoro e competenze del personale in […]
“Se il trasporto merci transfrontaliero su rotaia riuscirà davvero a collegare l’Europa, come simbolicamente annunciato dal Connecting Europe Express (CEE) che, nella giornata di domani, giovedì, in occasione dell’Anno Europeo della Ferrovia, fa tappa al Brennero, dipenderà anche dall’esito della standardizzazione dei sistemi infrastrutturali necessari e dall’adeguare condizioni di lavoro e competenze del personale in modo sostenibile”
Lo afferma una nota congiunta dei sindacati confederali italiani dei trasporti e della sigla austriaca Vida. Alla luce del fatto che più di 1 milione di persone lavora oggi in Europa nel settore ferroviario, le organizzazioni dei lavoratori hanno presentato una duplice richiesta a Commissione Europea, autorità nazionali e ai rappresentanti delle ferrovie:
Da una parte il suggerimento di “introdurre in maniera uniforme in tutta Europa, nel processo di revisione della direttiva europea sulla certificazione dei macchinisti prevista per il 2022, un unico quadro normativo vincolante per tutte le imprese ferroviarie dei paesi membri, che innalzi gli standard di sicurezza e qualità, con chiari requisiti per la formazione del personale in termini di durata e di qualità di livello elevato, sia per quanto riguarda la patente di guida che i certificati complementari”. Una richiesta compatibile per il sindacato con il mantenimento del requisito di competenza linguistica per i macchinisti a livello B1: “L’idea di una lingua ferroviaria unica in Europa esiste solo sulla carta. Per mantenere un alto livello di sicurezza nella circolazione, resta indispensabile garantire una comunicazione inequivocabile nella lingua parlata a livello nazionale.
Dall’altra l’invito a “garantire la verifica dell’orario di lavoro e di riposo dei ferrovieri impiegati anche in servizi transfrontalieri attraverso un sistema di rilevamento europeo, omogeneo e armonizzato, installato direttamente sul treno: l’Europa non può permettersi di alimentare il dumping sociale agevolando condizioni di concorrenza sleale, con il concreto rischio di ridurre l’alto livello di sicurezza delle ferrovie”.