L’export lombardo corre nel 2021 ma crescono i timori per le materie prime
Il recupero dell’economia lombarda è proseguito a spron battuto nei mesi scorsi. Nel secondo trimestre del 2021, il settore manufatturiero ha infatti registrato un aumento sia della produzione (+9,3% rispetto ai livelli medi del 2019) sia dell’export (+6,6%), mentre l’estate ha visto la ripartenza dei servizi. La previsione è di un recupero del Pil regionale […]
Il recupero dell’economia lombarda è proseguito a spron battuto nei mesi scorsi. Nel secondo trimestre del 2021, il settore manufatturiero ha infatti registrato un aumento sia della produzione (+9,3% rispetto ai livelli medi del 2019) sia dell’export (+6,6%), mentre l’estate ha visto la ripartenza dei servizi. La previsione è di un recupero del Pil regionale del 5,4% nel 2021 e di un ritorno ai livelli pre-Covid anticipato alla fine del 2022. Dai dati riferiti ad agosto, tuttavia, emergono segnali di rallentamento dell’industria del Nord Ovest e della Lombardia, su cui pesano le tensioni di alcune materie prime e l’attenuazione della domanda di alcuni settori, con un calo della fiducia dei settori manifatturiero e dei servizi nonché dei consumatori.
A tracciare questo quadro è il magazine di Assolombarda Genio & Impresa, sulla base di dati a cura del Centro Studi della stessa associazione.
Guardando nel dettaglio, nel secondo trimestre la produzione manifatturiera lombarda – spiega una nota di Assolombarda – accelera del 9,3%, meglio sia del totale nazionale (+4,2% nel secondo trimestre 2021 sul 2019) sia dei benchmark europei (+3,1% Catalogna, -3,7% Baden-Württemberg). L’accelerazione coinvolge tutte le imprese, ma in particolare quelle di maggiori dimensioni (+14,1% rispetto alla media 2019), seguono le medie imprese (+10,8%) e più distanziate le piccole (+4,9%).
Nel secondo trimestre del 2021 come accennato sopra torna inoltre a crescere rispetto al pre Covid l’export lombardo (+6,6%, in linea con il totale nazionale del 6,5%). Considerando l’intero primo semestre, la crescita rimane però del +3% rispetto al 2019. Nel dettaglio nella prima metà dell’anno l’export di elettronica cresce del 23,5% (rispetto al 2019), l’alimentare del 12,3%, gli apparecchi elettrici del 9,9% e la chimica dell’8,0%.
Vive un calo, dopo una progressione sostenuta nel primo trimestre 2021, la farmaceutica, che chiude con un +5,9% nel semestre. Grazie invece alla sostenuta performance nel secondo trimestre, si portano sopra ai livelli 2019 i metalli (+7,6% nel primo semestre 2021) e la gomma plastica (+5,0%). Nonostante il miglioramento tra aprile e giugno, restano ancora in territorio negativo l’automotive (-6,4%), la moda (-7,0%), la meccanica (-2,1%), mobili e design (-1,9%) e legno (-3,2%). Peggiora ulteriormente, invece, il comparto dei prodotti petroliferi, con perdite nel primo semestre 2021 pari a -17,2% rispetto al 2019.
Passando ad analizzare la fiducia delle imprese, lo studio evidenzia come questa, pur attestandosi su livelli molto elevati, nel manifatturiero nel Nord Ovest scenda dai 114,9 punti di luglio a 113,1 in agosto e nei servizi da 116,7 a 115,7. Una situazione analoga a quella delle maggiori economie europee a eccezione di quella tedesca. Anche tra i consumatori la fiducia cede ad agosto rispetto al mese precedente.
Relativamente al mercato del lavoro, dopo i cali del 2020 nel secondo trimestre 2021 torna ad aumentare il numero degli occupati, con un incremento su base annua di +64mila unità secondo le stime provvisorie dell’Istat. Cresce anche di 97mila unità il numero dei disoccupati, ma si contrae per la prima volta dall’inizio della pandemia quello degli inattivi (-176mila). Un insieme che, secondo Assolombarda, si è riversato non solo sull’insieme dei disoccupati ma anche tra quello dei nuovi occupati.
Il report di Assolombarda punta poi l’attenzione su alcuni specifici ambiti territoriali.
Per quel che riguarda Milano, l’associazione rileva che nel secondo trimestre 2021 crescono i livelli di produzione, che si portano al di sopra della media 2019 del +7,7%, risultato che però è inferiore al +9,3% regionale. Le esportazioni registrano una positiva accelerazione, nonostante sia ancora negativo (-2,1%, ossia 482 milioni di euro di perdita di fatturato estero) il divario con il primo semestre 2019 (per confronto, la Lombardia supera i livelli ante cedenti la pandemia del +3%).
A contribuire alla crescita dell’export sono apparecchi elettrici ed elettronica (nel primo semestre 2021 superiori al 2019 del +13,2% e del +12,1% rispettivamente). Tra i settori manifatturieri più rilevanti per il territorio si evidenziano i rafforzamenti dell’alimentare (+23,2% a gennaio-giugno 2021 rispetto al 2019) e della chimica (+3,8%). La moda inverte la tendenza tornando ai livelli pre-Covid (+1,9%). Meccanica e metalli avanzano in primavera rispetto all’avvio d’anno ma risultano ancora in difficoltà e le vendite estere rimangono distanti dal recupero (-9,5% e -7,8% rispettivamente). Frena, invece, la farmaceutica che complessivamente tra gennaio e giugno 2021 registra un divario del -3,1% rispetto al 2019.
Relativamente a Monza e Brianza, si rafforza ancora l’industria. Nel secondo trimestre 2021 la produzione supera del 6,2% i livelli medi del 2019 e le esportazioni aumentano del 9,2% nel primo semestre rispetto al pre Covid, più che nella media regionale (+3%). Quasi tutti i settori sono in forte ripartenza e tra le vocazioni produttive del territorio spiccano le performance semestrali di farmaceutica (+39,7% rispetto al primo semestre 2019), elettronica (+11,6%), metalli (+11,4%), chimica (+9,7%), mobili, design e altro manifatturiero (+9%), meccanica (+2,8%) e gomma-plastica (+2,5%). Per l’automotive la dinamica torna positiva nel secondo trimestre di quest’anno ma persiste un contenuto divario rispetto al pre Covid (-0,7% a gennaio-giugno 2021 rispetto al 2019).
Passando al territorio di Lodi, l’analisi evidenzia come l’industria consolidi l’incremento dei primi tre mesi del 2021 e tra aprile e giugno i livelli produttivi risultino superiori alla media 2019 dell’8,3% (9,3% la Lombardia). Bene anche le performance sui mercati esteri. Nella prima metà dell’anno le esportazioni superano i livelli dello stesso periodo del 2019 del 21% (equivalente a 327 milioni euro), ben più del 3% regionale. Tra i settori trainanti l’elettronica (+62% nel confronto con il 2019, +279 milioni di euro). In accelerazione anche la farmaceutica (+71,7% riguardo alle vendite estere nel primo semestre 2021 rispetto al 2019), i metalli (+22,1%) e gli apparecchi elettrici (+11,5%). Meccanica e automotive sono ancora in difficoltà, rispettivamente del -6,3% e -6,8%. L’alimentare è in linea con l’export 2019 così come la chimica, ma all’interno di quest’ultima rimane una divergenza tra le componenti di base/fertilizzanti (+32,6%) e la cosmetica (-7,4%, pur in miglioramento).
Chiude la panoramica una analisi del territorio di Pavia. Assolombarda evidenzia come rispetto al dato regionale (+9,3%), nel secondo trimestre 2021 la produzione dell’industria pavese sia ancora al di sotto dei livelli 2019 (-4,5%). Le imprese di Pavia continuano a soffrire sui mercati internazionali: -9,1% l’export nel periodo da gennaio a giugno 2021 a confronto con lo stesso periodo del 2019 (+3% la Lombardia). A pesare è principalmente la moda, al netto della quale le performance della provincia risulterebbero in linea con il pre-Covid. Nel dettaglio la flessione del comparto supera il 75% nel primo semestre 2021 rispetto al 2019 in termini di export. In accelerazione invece l’alimentare (+13,3% le esportazioni nel primo semestre 2021 sul 2019), la chimica (+10,6%), la farmaceutica (+3,5%) e anche la meccanica che risale sui livelli pre pandemia (+0,7%).
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