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“Contro il caro-noli marittimi creare reti d’impresa”: il suggerimento di Pessina (Assagenti)
“Credo che l’industria italiana in questo momento debba riprendere in mano la propria catena logistica che negli anni passati è stata demandata ai colossi stranieri perché si vendeva soltanto Ex-works dal momento che i noli erano estremamente bassi e quello delle spedizioni per le nostre aziende rappresentava dunque un costo insignificante. Adesso che il trasporto […]
“Credo che l’industria italiana in questo momento debba riprendere in mano la propria catena logistica che negli anni passati è stata demandata ai colossi stranieri perché si vendeva soltanto Ex-works dal momento che i noli erano estremamente bassi e quello delle spedizioni per le nostre aziende rappresentava dunque un costo insignificante. Adesso che il trasporto marittimo è tornato a essere un costo importante ci si è resi conto di essere ‘nudi’ di fatto”.
A dirlo è stato Paolo Pessina, presidente dell’Associazione agenti marittimi genovesi (Assagenti nonchè figura apicale della compagnia di navigazione Hapag Lloyd in Italia.
In un’ampia intervista pubblicata da SHIPPING ITALY lo stesso ha aggiunto: “Avendo un tessuto imprenditoriale composto in larga parte da aziende medie e medio-piccole che importano molto dal Far East, questo non gli permette di avere una massa critica singolarmente elevata o di disporre di un potere contrattuale con i grandi spedizionieri internazionali o con le grandi compagnie armatoriali tali da poter avere un costo del trasporto che sia compatibile con la loro struttura economica. Questo ritengo sia il più grande insegnamento da trarre e da cui dover ripartire.”
Questa una possibile contromisura suggerita da Pessina alle aziende che importano ed esportano merci via mare: “Una soluzione potrebbe essere quella di creare delle reti d’impresa per ciò che riguarda la logistica dell’industria italiana. Come sono state create delle reti d’impresa per ridurre i costi facendo massa critica, anche nel mondo della logistica le imprese dovrebbero riprodurre lo stesso modello. In quel modo potrebbero riuscire a partecipare, o meglio creare loro stesse, dei tender per le grandi compagnie di navigazione o per i grandi spedizionieri in maniera da aumentare il proprio potere contrattuale e strappare un prezzo di trasporto adeguato anche rispetto al valore della merce. Oggi vediamo situazioni in cui il valore della merce è più basso del nolo marittimo per la spedizione del container”.