Settembre peggio del previsto per il mercato auto in Italia, ma crescono autocarri e trainati
A settembre 2021 il mercato italiano dell’auto ha totalizzato in Italia 105.175 immatricolazioni (-32,7%) contro le 156.357 unità registrate a settembre 2020. Un dato (reso noto dal Mims) che porta i volumi dei primi nove mesi dell’anno a 1.165.491 unità, il 20,6% in più rispetto ai volumi del periodo gennaio-settembre 2020. “Il mercato auto di […]
A settembre 2021 il mercato italiano dell’auto ha totalizzato in Italia 105.175 immatricolazioni (-32,7%) contro le 156.357 unità registrate a settembre 2020. Un dato (reso noto dal Mims) che porta i volumi dei primi nove mesi dell’anno a 1.165.491 unità, il 20,6% in più rispetto ai volumi del periodo gennaio-settembre 2020.
“Il mercato auto di settembre si conclude peggio del previsto (-32,7%), proseguendo e accentuando il trend discendente dei mesi di luglio (-19,2%) e agosto (-27,3%), un trimestre sicuramente influenzato dal perdurare della crisi dei semiconduttori, responsabile di rallentamenti e blocchi nella produzione e ritardi nelle consegne delle nuove auto” ha commentato il presidente di Anfia Paolo Scudieri. Anche sulla base di questi nuovi dati, l’associazione ha rivisto al ribasso le previsioni di chiusura d’anno a circa 1.500.000 immatricolazioni, l’8,5% in più rispetto al 2020 e il 21,8% in meno rispetto al 2019.
Scudieri, che ha poi ricordato come il settore abbia “chiesto e ottenuto” tramite un emendamento al Decreto Infrastrutture un’estensione delle tempistiche entro cui i venditori sono tenuti a confermare la vendita dei veicoli incentivati tramite ecobonus, ha anche evidenziato che le risorse di questa misura si sono esaurite pochi giorni dopo il rifinanziamento di inizio settembre, a “dimostrazione del fatto che l’effetto ‘attesa’ per i nuovi incentivi e la loro erogazione ‘a singhiozzo’ sono dannosi sia per la domanda che per la rete di vendita”. Motivo per cui Anfia ha detto di auspicare per il futuro una maggiore continuità, con un orizzonte temporale pluriennale dei finanziamenti.
Riguardo la struttura delle immatricolazioni, interessante evidenziare che dal punto di vista dell’alimentazione anche a settembre è continuato il declino delle autovetture diesel e benzina, a favore delle autovetture ibride ed elettriche. Le autodiesel, in calo a settembre del 61%, rappresentano il 18,8% del mercato del mese e il 23% di quello dei primi nove mesi del 2021 (era il 34,6% nello stesso periodo del 2020). Da inizio anno, si tratta delle vetture che hanno visto maggiormente calare il proprio mercato (-19,5%). Seguono quelle a benzina, -48,6% e 25,2% di quota a settembre e -7,8% nei primi nove mesi, con il 30,8% di quota (10 punti percentuali in meno di gennaio-settembre 2020). Di contro le auto ad alimentazione alternativa hanno rappresentato una fetta del 56% del mercato di settembre 2021 e il 46,1% nei primi nove mesi, in crescita dell’8,2% nel mese e del 121,9% da inizio anno. Quelle elettrificate sono il 44,5% del mercato di settembre ed il 36,8% nei primi nove mesi. Infine, le autovetture a gas equivalgono all’11,5% del mercato del nono mese del 2021 e il 9,3% dei primi nove mesi. In particolare il Gpl ha una quota di mercato del 9,4% nel mese e del 7 % nel cumulato e quelle a metano del 2,1%, nel mese e del 2,3% nei primi nove mesi. Le vendite di vetture Gpl calano nel mese (-16,8%) e crescono da inizio anno (+28,6%), mentre quelle a metano si riducono del 38,1% a settembre e aumentano del 13,7% nel cumulato.
Dal lato delle case produttrici, il gruppo Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 33.465 immatricolazioni (-41,5%), con una quota di mercato del 31,8%, mentre nel cumulato queste ammontano a 447.210 unità (+20,1%), con una quota di mercato del 38,4%. La top ten dei modelli vede presenti cinque modelli del gruppo, con Fiat Panda sempre in testa alla classifica (7.285 unità), seguita, al secondo posto, da Lancia Ypsilon (2.944), che recupera una posizione rispetto alla classifica di agosto, e, al quinto, da Jeep Renegade (2.483). Al sesto posto si colloca Jeep Compass (2.373), che sale di una posizione, seguita, al decimo, da Citroen C3 (1.811).
Il mercato dell’usato, infine, totalizza 300.654 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a settembre 2021, il 17,1% in meno rispetto a settembre 2020. Nei primi nove mesi del 2021, i trasferimenti di proprietà sono 2.589.483, con una crescita del 24% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Di ‘tono’ totalmente diverso è stato nel mese invece l’andamento di autocarri e veicoli trainati. In particolare il primo è tornato a un rialzo a doppia cifra dopo il segno negativo di agosto, per i secondi prosegue il trend di ripresa dei mesi precedenti grazie in particolare ai buoni risultati semirimorchi (a fronte di una flessione a due cifre dei rimorchi).
Più nel dettaglio, a settembre sono stati rilasciati 1.796 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+13,7% su settembre 2020) e tra i trainati con portata superiore a 3.500 kg (+43,3%), per 95 rimorchi (-11,2%) e 1.090 semirimorchi (+51,4%).
Il cumulato dei primi nove mesi del 2021 conta 19.061 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+32,6%) e 11.546 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+44,3%), dei quali 1.078 rimorchi (+37,5%) e 10.468 semirimorchi (+45%).
Relativamente agli autocarri, Anfia evidenzia che nel periodo gennaio-settembre 2021 tutte le aree geografiche italiane abbiano registrato incrementi a due cifre: +42,1% l’area del Sud e Isole, +36,2% il Nord Est, +31,3% il Nord-Ovest, +16% le regioni del Centro.
Per classi di peso, registrano la crescita maggiore nei primi nove mesi dell’anno (+37,2%) i veicoli da 16 tonnellate in su, con 15.839 unità. Seguono gli autocarri con peso tra i 6 e le 8 tonnellate (+31,5%) e quelli tra le 12 e le 16 (+30%). Peggiora, invece, la flessione, già registrata nei mesi estivi, degli autocarri superiori a 3,5 e fino a 5 tonnellate, che chiudono a -23,1%. Ribasso più contenuto per il segmento sopra le 8 e fino a 11,5 tonnellate (-10,8%) e per il segmento sopra le 5 e fino a 6 t (-9,4%). Per i veicoli sopra le 11,5 e fino a 12 t la variazione è invece positiva (+20%). Inoltre gli autocarri rigidi risultano in aumento del 26,5% nel periodo gennaio-settembre 2021, mentre i trattori stradali chiudono a +39,5%. In particolare i veicoli stradali chiudono a +31,6%.
Analizzando il mercato per alimentazione, nei primi 9 mesi del 2021 la quota di mercato del gas è del 6% (era del 5,2% a gennaio-settembre 2020), per 1.143 unità, mentre autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico rappresentano solo lo 0,2% del totale (era 0,3% a gennaio-settembre 2020).
Anche i veicoli trainati, nei primi nove mesi del 2021, risultano in crescita a doppia cifra in tutte le aree geografiche: +71,8% nel Nord-Est, +49,3% per le regioni del Centro, +34,6% nell’area Sud e isole, +28% nel Nord-Ovest.
Le marche estere totalizzano 6.549 libretti di circolazione nel progressivo da inizio anno (+52,3%), mentre le marche nazionali, con 4.997 libretti, crescono del 35%.
Commentando questi dati, Anfia ha evidenziato la necessità di “dare continuità e maggior peso alle misure di rinnovo del parco circolante, spingendo verso un modello di mobilità delle merci green e caratterizzato da sempre più elevati standard di sicurezza” e a questo riguardo l’associazione ha chiesto al governo di “accelerare l’adozione del decreto investimenti ad alta sostenibilità e del decreto investimenti autotrasporto”, nonché di “affrontare il tema del caro prezzi, soprattutto del Cng e dell’Lng”.
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