Autamarocchi al raddoppio dell’interporto di Portogruaro con un project financing
Arrivato ormai al completo utilizzo delle aree, l’interporto di Portogruaro si appresta ora ad avviare una fase di forte espansione che sarà supportata da Autamarocchi, suo azionista di maggioranza dal 2001. Dopo l’approvazione da parte del Comune della proposta di project financing per il raddoppio dello scalo intermodale, Portogruaro Interporto SpA, società appunto controllata dall’azienda […]
Arrivato ormai al completo utilizzo delle aree, l’interporto di Portogruaro si appresta ora ad avviare una fase di forte espansione che sarà supportata da Autamarocchi, suo azionista di maggioranza dal 2001.
Dopo l’approvazione da parte del Comune della proposta di project financing per il raddoppio dello scalo intermodale, Portogruaro Interporto SpA, società appunto controllata dall’azienda di autotrasporto e logistica triestina, ha ottenuto la concessione della struttura per altri 45 anni a fronte di investimenti per il suo potenziamento pari a 25 milioni di euro (come somma del valore dei terreni conferiti per l’ampliamento e delle opere, in particolare ferroviarie, da realizzare). Come spiegato dalla stessa Autamarocchi, la superficie totale dell’interporto passerà da 95.000 a 210.000 metri quadrati e la struttura potrà ospitare 7 binari di lunghezza superiore a 750 metri e altri da 450 metri. Nell’espansione sono incluse anche aree per la movimentazione e lo stoccaggio merci.
“Da diversi anni le infrastrutture hanno indici di utilizzo molto elevati e pertanto le possibilità di sviluppo sono limitate rispetto alla potenziale crescita del mercato” ha spiegato l’amministratore delegato di Autamarocchi, Corrado Donà. In particolare “il magazzino da 8.000 metri quadrati è saturo” e per le attività sono utilizzati altri spazi “per 25.000 mq coperti”, l’area doganale “è a regime” e “i piazzali sono utilizzati nell’85% della superficie”. Nel dettaglio lo scorso anno lo scalo ha gestito 21.700 carri, con una crescita del 9,6% rispetto al 2019 e volumi simili sono attesi per il 2021.
“Abbiamo la necessità di intestare qui da noi altri collegamenti ferroviari che nel nostro caso si riferiscono a treni provenienti dal Centro ed Est Europa, ma anche da e per il resto d’Italia. Aumentare le tonnellate e la lunghezza di questi treni e, in parallelo, le superfici di movimentazione delle merci è ormai una necessità” ha aggiunto Donà. Già a breve l’interporto avvierà un “collegamento settimanale con la Cechia, un bisettimanale con il Nord Ovest d’Italia e uno shunting, sempre ferroviario, per trasferire le merci da uno stabilimento che le produce ai nostri piazzali”.
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