Cicolecchia (EcorNaturaSì): “Idrogeno per muletti, auto e mezzi pesanti che servono i nostri magazzini”
“Forse all’inizio ci faremo un po’ male, come avviene per tutte le innovazioni, ma ci stiamo lanciando in una sfida per capire se possiamo raggiungere una sostenibilità con l’idrogeno”. A dirlo è stato Mario Cicolecchia, direttore della logistica di EcorNaturaSì, presentando il primo e forse il più rilevante di vari progetti che il gruppo sta […]
“Forse all’inizio ci faremo un po’ male, come avviene per tutte le innovazioni, ma ci stiamo lanciando in una sfida per capire se possiamo raggiungere una sostenibilità con l’idrogeno”. A dirlo è stato Mario Cicolecchia, direttore della logistica di EcorNaturaSì, presentando il primo e forse il più rilevante di vari progetti che il gruppo sta avviando per innovare e rendere appunto più sostenibile la sua logistica.
Prima di farlo, ha però anche sintetizzato con qualche numero le attività dell’azienda, nata in Veneto negli anni ’80 e che oggi sviluppa un fatturato annuo di 470 milioni di euro, in questo ambito. Circa 8.000 dunque i clienti serviti ogni giorno con 40-45 bilici da due centri distributivi (a Conegliano, dove l’azienda ha anche sede, e nell’interporto di Bologna), estesi su 65mila metri quadrati, che gestiscono 11mila referenze a tutti i range di temperature, per un totale di 220mila spedizioni gestite nel 2020 per complessivi 26,8 milioni di colli.
Per un impiego dell’idrogeno che però sia sostenibile “non solo ambientalmente ma anche economicamente” – ha proseguito Cicolecchia – “abbiamo capito che dobbiamo ragionare in ottica di sistema”. Il suo utilizzo quindi non potrà limitarsi ai muletti, come prospettato inizialmente, ma dovrà essere “esteso alla flotta di auto aziendali e ai mezzi pesanti usanti in trazione primaria, che effettuano percorsi fissi, come shuttle”. In attesa che questo progetto possa essere realizzato, il gruppo aveva inoltre investito su mezzi a metano, una scelta che anche a EcorNaturaSì in questo momento sta creando qualche difficoltà per via dei prezzi alti del gas.
Un secondo ambito di attenzione da parte del gruppo è quello sulle rinnovabili, sul quale però l’approccio di EcorNaturaSì prevede una certa gradualità. “Abbiamo spazi coperti per 34mila metri quadrati, per l’impianto fotovoltaico siamo partiti però su 9mila metri quadrati, perché prima vogliamo vedere come questo integrava sui nostri consumi” ha spiegato il manager, invitando la platea a dedicare importanza non solo alle tecnologie ma soprattutto ai processi organizzativi. “Le nostre innovazioni all’inizio non avevano dato benefici significativi” ma è stato proprio con l’analisi dei processi che sono queste, ha ricordato, hanno iniziato a fruttare. “Avevamo attività energivore nella notte, e quindi una dispersione dell’energia prodotta tramite il fotovoltaico”. La chiave è stata dall’azienda trovata nella riorganizzazione dei tempi delle attività, dunque “strutturando nuovi cut off degli ordini, spostando turni di prelievo nel giorno, inserendo un nuovo slot orario di caricamento delle merci”.
Tornando all’introduzione di innovazioni tecnologiche, Cicolecchia ha poi citato l’automazione logistica inserita anche sulle aree refrigerate fino a 4 gradi, cosa che ha permesso di compattare gli stessi spazi e quindi ridurre i consumi. Anche dalla logica del ‘riuso’ sono scaturite “decisioni semplici ma interessanti”. In particolare le strutture del gruppo oggi recuperano l’aria calda di scarto prodotta proprio dai motori refrigeranti, la quale viene convogliata nel magazzino a temperatura ambiente per riscaldarlo in inverno, così come l’acqua piovana, mentre a Conegliano viene recuperato lo sfrido dei prodotti ortofrutticoli che viene impiegato nell’orto aziendale che è sorto di fianco alla sede della società. “Se una volta l’attenzione alla sostenibilità veniva vista come una fonte di costo, oggi l’innovazione tecnologica non ci lascia più scuse” ha concluso il suo intervento il direttore della logistica di EcorNaturaSì.