Sui costi crescenti di logistica ed energia anche Assoram lancia un allarme
Il crescente costo di trasporti, energia, materie prime e packaging sta iniziando a rappresentare un problema anche per la logistica farmaceutica italiana. A lanciare un allarme al riguardo è Pierluigi Petrone, presidente di Assoram, associazione che riunisce gli operatori della distribuzione primaria dei prodotti healthcare. “Per le nostre aziende mediamente le spese operative legate alla […]
Il crescente costo di trasporti, energia, materie prime e packaging sta iniziando a rappresentare un problema anche per la logistica farmaceutica italiana. A lanciare un allarme al riguardo è Pierluigi Petrone, presidente di Assoram, associazione che riunisce gli operatori della distribuzione primaria dei prodotti healthcare.
“Per le nostre aziende mediamente le spese operative legate alla fase del trasporto sono pari al 30% del fatturato, ma crediamo che questa percentuale abbia iniziato a crescere dopo l’estate” spiega Petrone a SUPPLY CHAIN ITALY.
A incidere, continua, è in particolare l’incremento dei costi dell’energia, considerato che l’attività dei depositari si basa sul mantenimento della temperatura controllata, in primis nei magazzini ma anche sui mezzi di trasporto. Gli effetti rischiano di ripercuotersi sui costi di vendita dei prodotti, i quali però in alcuni casi (ad esempio per i farmaci rimborsabili) devono muoversi all’interno dei range di prezzi stabiliti dall’Aifa e quindi non possono, comprensibilmente, assorbire l’impatto di questi aumenti.
Il rischio, insomma, è che a doversi fare in gran parte carico di questi extra-costi siano gli operatori logistici, la cui attività, ricorda ancora il presidente di Assoram, è stata “riconosciuta come essenziale, ha dimostrato efficienza ed efficacia anche durante i recenti lockdown, senza mai un giorno di interruzione”.
Sul tema l’associazione ha spiegato di avere già inviato, lo scorso 5 novembre, una nota, già recepita, alla Presidenza del Consiglio, al Ministero della Salute, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero delle Infastrutture e delle Mobilità Sostenibili. L’argomento sarà trattato inevitabilmente anche nella prossima assemblea straordinaria di Assoram (convocata per il 1 dicembre per un aggiornamento in materia di governance). “Chiederò inoltre al collega Alessandro Albertini una convocazione a breve, per discutere di questo argomento, del Pharma Logistic and Trasportation Group“. Il gruppo di lavoro era stato costituito dall’associazione insieme a varie realtà del trasporto aereo e della logistica farmaceutica, per agire come interlocutore unico nei confronti della filiera italiana del pharma, e ha come portavoce lo stesso Petrone e Alessandro Albertini, presidente di Anama.
Due gli ambiti di azione su cui secondo Assoram dovrebbe orientarsi la risposta delle istituzioni. “Da un lato servirebbe un intervento sugli extra costi che stiamo sostenendo, ad esempio con forme di detassazione. Dall’altra, in un’ottica di lungo periodo, crediamo che la strada giusta sia quella di sostenere, anche con i fondi del Pnrr, il reshoring delle aziende italiane del pharma. Considerato che si prevede che il Nord Africa nei prossimi anni vivrà un forte aumento della crescita del consumo di prodotti farmaceutici, questo metterebbe l’Italia nelle condizioni di rappresentare un hub per tutto il Mediterraneo della farma-logistica”.
F.M.