Hupac mette in cantiere un’espansione dei suoi treni merci verso il Sud Italia
Hupac aumenta il volume di traffico del 10,7% nel 2021 portandolo a 1,1 milioni di spedizioni stradali nonostante la difficile situazione economica intercorsa. E punta allo sviluppo ulteriore del trasferimento dei traffici pesanti auspicando attenzione alla capacità della rete ferroviaria, a una forte affidabilità del trasporto e a costi energetici e ferroviari sostenibili. Il trasporto […]
Hupac aumenta il volume di traffico del 10,7% nel 2021 portandolo a 1,1 milioni di spedizioni stradali nonostante la difficile situazione economica intercorsa. E punta allo sviluppo ulteriore del trasferimento dei traffici pesanti auspicando attenzione alla capacità della rete ferroviaria, a una forte affidabilità del trasporto e a costi energetici e ferroviari sostenibili.
Il trasporto combinato nel 2021 – fa sapere l’operatore intermodale elvetico in una nota – non ha subito il contraccolpo della pandemia in nessun settore anche grazie alle misure di sostegno adottate dai vari paesi. La crescita del’11,8% del traffico transalpino è dovuta in particolare al successo del corridoio di 4 metri via Gottardo. Nel traffico non transalpino (+10,4%), i segmenti dell’Europa sud-orientale e sud-occidentale si sono sviluppati in modo molto dinamico.
Anche nel traffico marittimo di container, la ERS Railways, membro del Gruppo Hupac, ha recuperato le perdite dovute alla pandemia dell’anno precedente e ha registrato una crescita soddisfacente dei volumi nonostante la persistente volatilità.
Secondo il Ceo del Gruppo Hupac Michail Stahlhut un servizio affidabile può soddisfare le aspettative dell’industria e far trasferire ulteriori volumi sulla ferrovia ma il prerequisito è una qualità stabile: “Questo richiede una migliore gestione dei cantieri di costruzione oggi e nei prossimi anni e decenni, specialmente sul corridoio Reno-Alpi. Interruzioni e inefficienze come quelle verificatesi nella seconda metà del 2021 non devono ripetersi”.
Le condizioni essenziali indicate dal Gruppo per un miglioramento sostenibile della qualità sono soluzioni di reset nel fine settimana per stabilizzare il traffico, il rafforzamento del coordinamento dei cantieri tra i vari gestori delle infrastrutture e una gestione efficiente del traffico con una notevole riduzione dei tempi di interruzione.
Cruciale per i prossimi anni è inoltre la creazione di bypass internazionali come l’upgrade di un percorso alternativo sulla riva sinistra del Reno tra Karlsruhe e Basilea ottenibile in tempi brevi e con un finanziamento relativamente ridotto, ciò sarebbe molto importante per il pieno utilizzo di Alptransit – spiega Hans-Jörg Bertschi, presidente del Cda – e per l’ulteriore trasferimento del traffico merci transalpino.
Un’altra sfida per il trasporto combinato è l’attuale esplosione dei costi energetici – raddoppiati o triplicati in diversi paesi europei. L’aumento dei prezzi che ne consegue non può essere compensato e sta mettendo a dura prova la competitività del trasporto combinato – spiega Stahlut – mentre i costi energetici del trasporto merci su rotaia dovrebbero essere valutati in termini macroeconomici in considerazione della svolta verde, possibile solo con prezzi competitivi. Sotto il profilo green, rispetto al trasporto tutto-strada, Hupac fa sapere di aver portato un risparmio all’ambiente 1,5 milioni di tonnellate di CO2 e ridotto il consumo di energia di 17 miliardi di megajoule, oltre ad aver alleggerito le strade del trasporto di 21 milioni di tonnellate di merci.
“Un contributo per i costi di trasmissione dell’elettricità – cioè la componente di prezzo per gli impianti di energia ferroviaria, le linee aeree, ecc. servirebbe a mitigare la situazione attuale e manderebbe un segnale importante al mercato” conclude Stahlhut.
Una notevole richiesta di servizi intermodali per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo climatico zero netto è la strategia 2021-2026 impostata dal Gruppo che, con una crescita annuale del 7%, punta a un volume di 1,5 milioni di spedizioni stradali nel 2026. Rafforzerà inoltre l’offerta sul mercato chiave del trasporto transalpino attraverso la Svizzera e lavorerà per migliorare la produttività in modo da compensare la riduzione delle sovvenzioni.
Nei progetti di sviluppo le priorità sono l’Italia meridionale, la Spagna, l’Europa orientale e sudorientale dove il programma d’investimento per i prossimi cinque anni prevede 300 milioni di franchi svizzeri per terminali, materiale rotabile e sistemi informatici.
Questi i numeri dello sviluppo del traffico 2021-2020: Transalpino via Svizzera: 601.390 contro 538.104 (+11,8%), Transalpino via Austria e Francia 42.991 contro 42.549 (+1%), Non transpalpino 479.181 contro 434.033 (+10,4%) per un totale complessivo di 1.123.562 contro 1.014.686 pari a un +10,7%.