Fiap controcorrente: “Autotrasporto non chieda aiuti allo Stato ma rispetto delle regole”
Mentre l’autotrasporto si trova a fare i conti con i costi crescenti dell’energia – in particolare di Gnl e di AdBlue – da Fiap (Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali) arriva una presa di posizione sulle politiche a sostegno del settore decisamente controcorrente. In un lungo intervento pubblicato sul sito della associazione, il suo segretario generale Alessandro […]
Mentre l’autotrasporto si trova a fare i conti con i costi crescenti dell’energia – in particolare di Gnl e di AdBlue – da Fiap (Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali) arriva una presa di posizione sulle politiche a sostegno del settore decisamente controcorrente.
In un lungo intervento pubblicato sul sito della associazione, il suo segretario generale Alessandro Peron ha invitato il settore a ribaltare le dinamiche che solitamente lo guidano.
Alle prese con extracosti, l’autotrasporto tende infatti a non riversare gli aumenti sostenuti sulle tariffe, ma a cercare aiuti nello Stato pur di non influire sui bilanci dei propri clienti, secondo una linea di condotta che è stata sostenuta da “una politica miope da parte delle associazioni dell’autotrasporto (o per meglio dire della committenza)”.
Una logica che ha generato finanziamenti a pioggia atti a far sopravvivere le imprese, le quali hanno ormai hanno fatto proprie queste dinamiche assistenzialiste. D’altro canto, l’autotrasporto – ragiona Peron – non riesce a riversare gli aumenti subìti sulle tariffe perché parte contrattuale debole e perché la concorrenza al ribasso è forte data la presenza di imprese che operano “in maniera del tutto irregolare, eludendo tasse e contributi o nel peggiore dei casi tramite fonti di finanziamento illecite” e che riescono “non soltanto a non applicare aumenti, ma addirittura a ridurre le tariffe”, in certi casi con la connivenza degli stessi committenti.
Un primo passo per cambiare questo stato, secondo Fiap, deve essere in primis quella della riapplicazione dei costi minimi di sicurezza, “fortemente chiesta dalla nostra Federazione negli ultimi anni ed ora finalmente rilanciata anche da altri”. Questa però non rappresenta la soluzione definitiva al problema perché “i servizi di trasporto sono diventati sempre più complessi e diventa sempre più difficile calcolare un costo esatto in maniera standard”, anche se può essere un modo per “incentivare la corresponsabilità della committenza, vera beneficiaria di una tariffa bassa molto spesso di matrice illecita”.
Per questo la richiesta di Fiap è di applicare le leggi che già ci sono, “ma che vengono, volutamente, dimenticate”, in materia di “costi di riferimento, tempi di pagamento, corresponsabilità, legge sulla movimentazione dei bancali, fuel surcharge, e quant’altro”.