Ratificato al ministero del Lavoro l’accordo per la distribuzione ultimo miglio di Amazon Italia Transport
L’intesa trovata lo scorso novembre tra, da un lato, Assoespressi e dall’altro Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, per le aziende che operano nella distribuzione ultimo miglio per Amazon Italia Transport Srl, successivamente validata dai lavoratori, è stata ratificata ieri presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il raggiungimento di un accordo tra le parti […]
L’intesa trovata lo scorso novembre tra, da un lato, Assoespressi e dall’altro Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, per le aziende che operano nella distribuzione ultimo miglio per Amazon Italia Transport Srl, successivamente validata dai lavoratori, è stata ratificata ieri presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il raggiungimento di un accordo tra le parti aveva portato alla revoca di uno sciopero che avrebbe dovuto svolgersi solo pochi giorni dopo in corrispondenza dello scorso Black Friday.
Confetra, cui Assoespressi aderisce, ha commentato la ratifica descrivendola come un “riconoscimento importante per un accordo che ha visto il ministro Orlando impegnato fin dalle prime battute per stimolare le parti in causa a raggiungere un’intesa la cui rilevanza è direttamente proporzionale allo straordinario sviluppo che sta vivendo il settore dell’e-commerce”. Parole di apprezzamento per il titolare del ministero del Lavoro sono arrivate anche da Bernardo Cammarata, presidente di Assoespressi, per il quale l’intesa è “un primo passo importante nella direzione di un sistema di relazioni sindacali più moderno, che nell’ottica di tutelare il bilanciamento vita-lavoro dei nostri dipendenti tiene conto anche delle esigenze di flessibilità necessarie alle nostre aziende”.
Confetra, per bocca del codirettore Marrocco che ha seguito la trattativa, ha voluto anche dare atto al ministro Orlando di “aver sempre creduto in una positiva conclusione della vicenda anche quando le distanze tra le parti facevano temere per una rottura” e ha descritto l’accordo come un “esempio virtuoso di flessibilità concordata di cui beneficeranno in egual misura imprese e lavoratori”.
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