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Presentata driveMybox: la nuova società di autotrasporto container digitale
Il gruppo Contship Italia ha deciso di puntare di più sull’autotrasporto di container, di ridare dignità al mestiere di autista di camion e al tempo stesso cercare di acquisire quote di mercato nella logistica terrestre per fare crescere l’intermodalità ferroviaria. È questa, in estrema sintesi, la descrizione che Matthieu Gasselin fornisce per raccontare a SHIPPING […]
Il gruppo Contship Italia ha deciso di puntare di più sull’autotrasporto di container, di ridare dignità al mestiere di autista di camion e al tempo stesso cercare di acquisire quote di mercato nella logistica terrestre per fare crescere l’intermodalità ferroviaria. È questa, in estrema sintesi, la descrizione che Matthieu Gasselin fornisce per raccontare a SHIPPING ITALY la nascita di driveMybox.
Non propriamente una borsa carichi, dal momento che non intende mettere in contatto fra loro domanda e offerta di trasporto su strada di container, quanto semmai una società di autotrasporto digitale. “Si tratta della prima piattaforma digitale che unisce in modo semplice e mirato la domanda e l’offerta per il trasporto container su gomma” spiega Gasselin, precisando che “per Contship si è trattato a tutti gli effetti della scelta di dotarsi di una propria società di autotrasporto ma senza investire direttamente in una flotta di mezzi, bensì puntando sulla tecnologia per lavorare con i padroncini che sono già sul mercato con i propri camion”.
Invece che acquistare mezzi e arruolare autisti direttamente, l’azienda indirettamente utilizzerà, attraverso driveMybox, la capacità di trasporto esistente sul mercato per servire i propri clienti. “L’idea nasce dalla volontà di incrementare la quota di mercato del nostro gruppo nel trasporto su strada di container; un’attività che fino ad oggi già facevamo ma solo per l’ultimissimo miglio e a supporto dei nostri trasporti ferroviari” prosegue nella descrizione il numero uno della logistica in Contship Italia. “Per tante ragioni – prosegue – si fa molta fatica a spostare una quota maggiore di volumi di merci dalla strada alla rotaia, soprattutto con piccoli spedizionieri e caricatori. Noi con driveMyBbox intendiamo mantenere il contatto diretto con i clienti sia per crescere nel business dell’autotrasporto ma anche per favorire lo switch modale dei container dal trasporto su gomma a quello su ferro. Se riuscissimo anche solo a trasferire un 10% dei carichi che prevediamo di trasportare su strada sarebbe già un bel risultato per l’intermodalità ferroviaria”.
Questa nuova piattaforma digitale, che da alcune settimane è già attiva replicando nel nostro Paese l’esperienza avviata dal gruppo Eurogate in Germania da almeno un paio d’anni, consente a Contship Italia di limitare i costi fissi in mezzi e personale, mantenere il controllo dei rapporti con la clientela, condividere costi e margini di guadagno con la filiera dell’autotrasporto.
Per i padroncini la convenienza ad aderire a driveMybox dove risiede? “Il nostro progetto intende ridare dignità al mestiere dell’autista, vuole semplificare il loro lavoro quotidiano, efficientarlo e possibilmente consentirgli anche di guadagnare di più” risponde Gasselin. “Ogni padroncino iscritto a driveMybox deve solo effettuare il trasporto indicato dal portale e una volta completate le tratte a lui assegnate riceve automaticamente il pagamento di quanto dovuto. Limitando al massimo quindi il numero di controparti con cui dover lavorare, riducendo tempo e risorse per la fatturazione, gli incassi, l’emissione delle fatture, ecc. Il nostro obiettivo è anche quello di consentire all’autista di massimizzare il tempo a sua disposizione per dedicarsi alla guida e semplificargli la vita per ciò che riguarda tutte le altre mansioni da svolgere”. Un meccanismo che secondo il vertice di Contship Italia dovrebbe ridare come detto dignità a un mestiere che altrimenti oggi si sta dimostrando poco attrattivo per le nuove generazioni.
DriveMybox, partito nel mese di febbraio in Italia, prevede nel 2022 di effettuare circa 7mila viaggi per il traporto di container, per poi salire nel biennio successivo a circa 15/20mila viaggi ogni dodici mesi; il break even del nuovo progetto è posto a circa 10 mila viaggi ogni anno. L’esempio della Germania ha insegnato al gruppo Eurokai (controllante sia di Contship che di Eurogate) che dopo la soglia dei 15mila viaggi la curva cresce esponenzialmente. “Quando i vantaggi del sistema inizieranno a essere percepiti dagli autotrasportatori l’integrazione tecnologica fra tutti gli attori della filiera porterà benefici importanti; noi scommettiamo che questo avverrà entro 5 anni” conclude Gasselin.