Costi di distribuzione pari al 4-5% del prezzo di vendita per l’olio Evo bio in Italia
È un costo “importante”, pari a una quota che varia tra il 4 e il 5% del prezzo di vendita, quello della distribuzione dell’olio extravergine di oliva biologico in Italia. Il dato emerge da uno studio di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) relativo alla logistica di questo prodotto. Oltre a descrivere […]
È un costo “importante”, pari a una quota che varia tra il 4 e il 5% del prezzo di vendita, quello della distribuzione dell’olio extravergine di oliva biologico in Italia. Il dato emerge da uno studio di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) relativo alla logistica di questo prodotto.
Oltre a descrivere lo scenario in cui il comparto si colloca, il report mostra anche i risultati di una intervista condotta su 6 aziende del settore, in gran parte catene della Gdo non specializzate sul biologico a eccezione di una sola realtà, presenti in più regioni e con numerosi punti vendita, e con logistica perlopiù affidata a provider terzi.
Nel complesso l’indagine condotta dall’ente ha evidenziato che nella gestione logistica della filiera (inclusa la fase del trasporto) dell’olio extravergine biologico non paiono sussistere “particolari problematiche salvo la necessità di poter disporre di lotti di volume adeguato a poter contenere i costi, che mostrano un’incidenza sul prezzo finale del prodotto piuttosto elevata a causa della percentuale di penetrazione sul mercato dei prodotti biologici ancora bassa”.
Un’area di miglioramento è quella della tracciabilità: l’analisi rileva infatti una limitata propensione degli intervistati all’introduzione di significative innovazioni, in particolare di soluzioni di Logistica 4.0, quali l’adozione di sistemi blockchain. Ciononostante, tutte le catene intervistate utilizzano una efficace tracciabilità dei propri prodotti attraverso soluzioni già consolidate mediante lettura Rfid e scanner sui codici a barre Ean apposti sulle singole confezioni.
Per il resto – esclusa la necessità di garantite certificazioni bio su tutta la filiera, incluse le piattaforme logistiche – il report di Ismea ha concluso che la gestione dell’olio evo bio risulta “sostanzialmente analoga per caratteristiche e problematiche a quella della filiera omologa convenzionale”.
Leggi il report: La logistica integrata a valle nella filiera biologica italiana dell’olio extravergine di oliva
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