L’Autotrasporto si spacca: Unatras per il fermo, Anita frena
Il taglio di 15 centesimi dell’accisa sul gasolio che, secondo diverse fonti di stampa, domani il Governo formalizzerà in un apposito decreto potrebbe non essere sufficiente a scongiurare il fermo dell’autotrasporto proclamato da Unatras per il 4 aprile. Questo almeno è ciò che si legge nella nota diramata dall’associazione di coordinamento di sigle datoriali di […]
Il taglio di 15 centesimi dell’accisa sul gasolio che, secondo diverse fonti di stampa, domani il Governo formalizzerà in un apposito decreto potrebbe non essere sufficiente a scongiurare il fermo dell’autotrasporto proclamato da Unatras per il 4 aprile.
Questo almeno è ciò che si legge nella nota diramata dall’associazione di coordinamento di sigle datoriali di settore (Fai, Fiap, Unitai, Assotir, Cna Fita, Confartigianto Trasporti, SnaCasartigiani), che, oltre a invitare “l’intero Governo” a “interventi per calmierare i prezzi di gasolio, Lng, Ad Blue” ha bocciato quanto proposto 24 ore prima dal viceministro alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova in relazione a tutti gli altri punti della vertenza di categoria, smentendone immediatamente l’annuncio di un presunto “impegno” delle associazioni “a scongiurare contestualmente anche il fermo nazionale”.
“È finito il tempo degli annunci. Il rispetto delle regole è essenziale e fondamentale per superare la difficile fase vertenziale in atto, aggravata dall’incremento registrato sul prezzo del gasolio. Le ipotesi di soluzioni, pur apprezzabili, non sono ancora concretizzate in norme, ma restano mere manifestazioni di volontà” ha scritto Unatras, confermando anche “le manifestazioni nelle realtà territoriali” previste per dopodomani in via informale onde evitare interventi della Commissione di Garanzia (che pochi giorni fa ha bloccato un’iniziativa di Trasportounito).
Secondo quanto riferito dalla stessa Bellanova, sarebbero stati 4 i punti salienti del Protocollo che Unatras”, pur apprezzando, ha giudicato poco concreto: Innanzitutto, il rispetto della clausola di adeguamento del costo del carburante, elemento essenziale del contratto di trasporto ed i costi indicativi di riferimento, aggiornati almeno trimestralmente dal Ministero, da far diventare obbligatori per i contratti verbali. Quindi i controlli sul rispetto dei tempi di pagamento dei contratti di trasporto, anche mediante il coinvolgimento dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato e del Comitato Centrale per l’Albo nazionale degli autotrasportatori, in aggiunta a quanto già in essere. Dunque la revisione della regolamentazione dei tempi per il carico e lo scarico delle merci. Infine, le misure semplificative e agevolative legate all’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo 1055/2020”.
Antitetica, rispetto ad Unatras, la posizione di Anita, associazione confindustriale di categoria: “Il giudizio sul protocollo d’intesa proposto dal Mims è sostanzialmente positivo – ha dichiarato il presidente Thomas Baumgartner al termine dell’incontro con Bellanova – anche se occorrerà valutare attentamente come i vari punti saranno concretamente tradotti in termini normativi. La vera emergenza da affrontare presto e bene è quella del caro gasolio, poiché al di là delle regole, certamente importanti, in queste ore le imprese hanno bisogno di risposte immediate per poter proseguire l’attività”.
Duplice lo sprone di Anita all’esecutivo sul caro-gasolio: “Il Governo deve innanzitutto verificare quanto questo aumento sia giustificato e intervenire prontamente laddove fossero accertate manovre speculative da parte delle compagnie petrolifere. Anita chiede poi un maggiore sforzo sul gasolio commerciale usato dalle imprese di autotrasporto, con interventi specifici aggiuntivi rispetto a quelli allo studio del Governo. Nei giorni scorsi abbiamo invitato le nostre imprese alla puntuale applicazione della clausola di adeguamento del costo del carburante, in vigore per legge dal 2008 e ancora oggi l’abbiamo ricordata agli imprenditori perché così come avviene in tutti i settori, l’incremento di costi che non dipendono dalla volontà o dall’efficienza dell’impresa, come nel caso del gasolio, siano recuperati dal mercato”.
Da qui la presa di distanza dall’iniziativa di Unatras: “Non crediamo che un fermo dei servizi risolva i problemi dell’autotrasporto il nostro peso lo dobbiamo far valere con la forza della ragione e non con azioni di protesta”.
Nel corso della giornata odierna da Unatras è arrivata poi un’altra comunicazione dalla quale si apprende che il fermo dell’autotrasporto previsto per inizio aprile potrebbe essere revocato. L’Unione delle associazioni nazionali più rappresentative ha infatti annunciato di aver sottoscritto un protocollo d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Nell’utima riunione la viceministra Bellanova ha discusso con i rappresentanti di categoria i testi delle norme che dovrebbero essere inserite nel provvedimento urgente che il Consiglio dei Ministri varerà domani, venerdì 18 marzo. Divrebbe trattarsi di un provvedimento emergenziale, ad hoc per l’autotrasporto, richiesto a gran voce da Unatras sul caro gasolio, “che aumenta ulteriormente l’attuale rimborso sulle accise e riguarda norme di settore necessarie al corretto riequilibrio delle condizioni di mercato delle imprese dell’autotrasporto”.
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