Perchè, quanto e come lo stop all’export in Russia riguarda molti settori del made in Italy
Contributo a cura di avv. Sara Armella * * Armella & Associati studio legale Divieto di esportazione per i prodotti di lusso di valore superiore a 300 euro, se destinati direttamente, o anche tramite un Paese terzo, in Russia. Il quarto pacchetto di sanzioni economiche europee verso la Russia interessa da vicino molti settori del […]

Contributo a cura di avv. Sara Armella *
* Armella & Associati studio legale
Divieto di esportazione per i prodotti di lusso di valore superiore a 300 euro, se destinati direttamente, o anche tramite un Paese terzo, in Russia. Il quarto pacchetto di sanzioni economiche europee verso la Russia interessa da vicino molti settori del made in Italy, in particolare l’agroalimentare, la moda, la gioielleria, con veri e propri divieti di esportazione. Il regolamento 428/2022 del 15 marzo, in vigore dal giorno successivo, ha introdotto una serie di nuove restrizioni alle esportazioni in Russia, riguardanti i prodotti di lusso, specificamente individuati nell’allegato XVIII del regolamento stesso.
La natura dei divieti è estremamente ampia, in quanto colpisce non soltanto l’export con trasporto diretto verso la Russia, ma anche la vendita, la fornitura, il trasferimento e l’esportazione indiretta, con base in un Paese non europeo, verso la Russia. Vietate le forniture di beni di lusso “a qualsiasi persona, fisica o giuridica, entità o organismo in Russia, o per un uso in Russia”. Il blocco si riferisce a prodotti quali: Asti spumante, vini a indicazione geografica protetta (Igp), altri vini varietali, acquaviti, liquori, vermut, se il valore del singolo articolo supera i 300 euro.
Si è discusso, da subito, circa il metodo di calcolo, ossia se la soglia dei 300 euro si riferisca al valore dell’intera spedizione destinata alla Russia o alla singola bottiglia. In attesa di un chiarimento della Commissione europea, pare ragionevole ipotizzare che il limite si riferisca alla singola unità di prodotto. Ove riferito all’intero carico in spedizione, verrebbero a essere colpiti dalle sanzioni per i beni di lusso anche prodotti di valore economico contenuto, spediti in grandi quantità, mentre l’obiettivo dell’embargo è di colpire i consumi di beni destinati all’oligarchia e all’alta borghesia russa, nel solco delle precedenti misure restrittive già implementate. La natura selettiva della misura induce a ritenere che tutti i prodotti elencati sono colpiti soltanto se il loro prezzo supera i 300 euro.
Allo stesso modo, rientrano nel campo di applicazione del regolamento 428/2022 i tartufi, i sigari e gli oggetti di selleria, nonché numerosi prodotti di abbigliamento e accessori, come vestiti, completi, cappotti, maglie e maglioni, camicette, t-shirt, completi per lo sci, calzature. È, inoltre, vietato esportare in Russia i profumi, i tappeti, i prodotti di oreficeria e il vasellame. Per tutti questi beni il divieto di export scatta al superamento del valore di 300 euro per articolo, mentre se il prezzo è inferiore a tale soglia è quindi ancora possibile concludere le operazioni con controparti russe.
Da segnalare inoltre, tra i nuovi divieti all’esportazione, anche le automobili di valore superiore a 50.000 euro e le motociclette che valgono più di 5.000 euro, una misura destinata a colpire alcune case automobilistiche italiane molto importanti, con inevitabili ricadute sul fatturato.
Il regolamento si riferisce al concetto di “valore dell’articolo”, senza tuttavia fornirne una specifica definizione. E’ ragionevole ipotizzare che il criterio normativo di riferimento sia quello previsto dal codice doganale dell’Unione, che definisce il valore del prodotto come “il prezzo effettivamente pagato o da pagare per le merci”, concretamente stabilito tra le parti della fornitura internazionale (articolo 70, regolamento n. 952/2013).
Al fine di evitare ogni aggiramento dei divieti, tramite triangolazioni verso eventuali Paesi che non hanno istituito misure restrittive verso la Russia, quali la Cina, il regolamento 428/2022 stabilisce chiaramente che ad essere vietate sono tutte le operazioni riferite a prodotti di lusso che siano anche solo destinati ad essere utilizzati in Russia. Eventuali triangolazioni abusive saranno, pertanto, trattate dalle Autorità nazionali alla stregua di dirette esportazioni in Russia.
Il medesimo regolamento 428/2022 prevede, inoltre, un divieto all’importazione in UE dei prodotti siderurgici, come tubi o fogli in acciaio inossidabile, originari della Russia, indicati specificamente nell’all. XVII del medesimo regolamento. Tale divieto non si applica, tuttavia, in caso di esecuzione, fino al 17 giugno 2022, di contratti conclusi prima del 16 marzo 2022.