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Costi delle spedizioni e conflitto in Ucrana spingono l’inflazione secondo l’Fmi
L’aumento dei costi di spedizione osservato nel 2021 potrebbe aumentare l’inflazione di circa 1,5 punti percentuali nel 2022, secondo un’analisi del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). “Studiando i dati di 143 paesi negli ultimi 30 anni, troviamo che i costi di spedizione sono un importante motore dell’inflazione in tutto il mondo: quando le tariffe di trasporto […]
L’aumento dei costi di spedizione osservato nel 2021 potrebbe aumentare l’inflazione di circa 1,5 punti percentuali nel 2022, secondo un’analisi del Fondo Monetario Internazionale (Fmi).
“Studiando i dati di 143 paesi negli ultimi 30 anni, troviamo che i costi di spedizione sono un importante motore dell’inflazione in tutto il mondo: quando le tariffe di trasporto raddoppiano, l’inflazione aumenta di circa 0,7 punti percentuali” dice lo studio: “La cosa più importante è che gli effetti sono abbastanza persistenti, raggiungendo il picco dopo un anno e durando fino a 18 mesi”.
Mentre l’elasticità dell’inflazione ai costi di spedizione è minore, i costi di spedizione sono molto più volatili dei prezzi del petrolio o dei prodotti alimentari, spiegano i ricercatori del Fmi Yan Carrière-Swallow, Pragyan Deb, Davide Furceri, Daniel Jiménez e Jonathan D. Ostry nella loro analisi: “Di conseguenza, il contributo nella variazione dell’inflazione dovuta ai cambiamenti dei prezzi di spedizione globali è quantitativamente simile alla variazione generata dagli shock dei prezzi globali del petrolio e degli alimenti”.
Secondo lo studio l’impatto sui prezzi che i consumatori pagano al registratore di cassa si accumula più gradualmente, raggiungendo il suo picco dopo 12 mesi. Questo è un processo molto più lento di quello che si vede dopo un aumento dei prezzi globali del petrolio, che gli automobilisti sentono alla pompa entro un paio di mesi.
L’impatto inflazionistico dei costi di spedizione continuerà fino alla fine del 2022, dice lo studio. “Questo creerà complicati compromessi per molti banchieri centrali che dovranno affrontare l’aumento dell’inflazione e l’allentamento ancora ampio dell’attività economica”. Inoltre, la guerra in Ucraina causerà probabilmente ulteriori interruzioni delle catene di approvvigionamento, il che potrebbe mantenere i costi di spedizione globali – e i loro effetti inflazionistici – più alti più a lungo secondo l’Fmi.