Il governo francese al lavoro per la cessione della maggioranza russa di Gefco
La cessione di Gefco, e in particolare del suo 75% detenuto dalle ferrovie russe, è tornata di attualità con la guerra in Ucraina, tanto da aver portato il governo francese a impegnarsi direttamente per favorire l’operazione. Secondo diverse testate d’Oltralpe, trattative intense si starebbero svolgendo nella sede del Ministero dell’Economia a Bercy e alcune fonti […]
La cessione di Gefco, e in particolare del suo 75% detenuto dalle ferrovie russe, è tornata di attualità con la guerra in Ucraina, tanto da aver portato il governo francese a impegnarsi direttamente per favorire l’operazione.
Secondo diverse testate d’Oltralpe, trattative intense si starebbero svolgendo nella sede del Ministero dell’Economia a Bercy e alcune fonti ritengono probabile che “buone notizie” siano annunciate nei prossimi giorni. Sulle stesse testate sono tre i nomi che circolano come possibili interessati all’affare, tutti di realtà francesi. Si tratta di Cma Cgm, global carrier tra i principali al mondo del trasporto container per via marittima, così come quelli di Cat e Charles Andrè, entrambi operatori logistici già specializzati nelle movimentazioni di veicoli finiti.
Pochi giorni fa, Luc Nadal, presidente del consiglio di amministrazione di Gefco, aveva ammesso che la “guerra ha causato grandi difficoltà” alla filiale russo dell’azienda e ha affermato: “Rzd (le ferrovie russe, ndr) aveva deciso di cedere Gefco nel primo trimestre del 2021. Attualmente, questa grave crisi rende necessario che Gefco acceleri il progetto di cambiamento dell’azionariato”. Il manager aveva poi spiegato che anche la direzione aziendale stava lavorando in questa direzione, precisando che però “la decisione di vendere spetterà agli azionisti, ma è fondamentale trovare una soluzione, altrimenti la crisi danneggerà l’azienda e la sua reputazione”.
Gefco, operatore logistico specializzato nel settore automotive, dal 2021 vede come azionista di maggioranza le ferrovie russe (che ne avevano acquisito il 75% dall’allora unico proprietario, Psa) e Stellantis (il gruppo nato dalla fusione tra la stessa Psa e Fca), che rappresenta anche il suo principale cliente. Nel giugno dello scorso anno era venuta alla luce l’intenzione di entrambi i soci di cedere le rispettive quote, il cui valore all’epoca era stato stimato in oltre 2 miliardi di euro.
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