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Al via lo studio di fattibilità per l’hyper transfer del Veneto
Per il momento non si parla di ancora container, né sono citate le tratte che questi potrebbero percorrere. Il progetto che potrebbe portare – secondo i piani della Regione Veneto e del Mims – l’hyper transfer di merci e poi di persone anche tra Venezia, Padova e Verona ha però mosso un primo passo concreto […]
Per il momento non si parla di ancora container, né sono citate le tratte che questi potrebbero percorrere. Il progetto che potrebbe portare – secondo i piani della Regione Veneto e del Mims – l’hyper transfer di merci e poi di persone anche tra Venezia, Padova e Verona ha però mosso un primo passo concreto con la partenza della procedura pubblica per il relativo studio di fattibilità, avviata da Concessioni Autostradali Venete.
La società – società partecipata al 50% proprio dalla Regione e al rimanente 50% da Anas, e concessionaria per la gestione della A4 tra la stazione di Padova Est – Passante di Mestre), della A57 – Tangenziale di Mestre e del raccordo con l’aeroporto Marco Polo – ha avviato la procedura di Partenariato per l’Innovazione per l’avvio del relativo progetto di ricerca, che dovrà servire a valutare “gli approfondimenti funzionali e progettuali” in merito “all’individuazione e all’eventuale realizzazione di un sistema di trasporto terrestre per merci e passeggeri, ultraveloce, a guida vincolata, in ambiente ad attrito limitato e resistenza aerodinamica controllata ed a basso consumo di energia”.
Il tutto con gli obiettivi ideali di ridurre della densità di traffico veicolare pesante, arrivare a una “significativa diminuzione delle tempistiche di trasporto tradizionali e del relativo consumo energetico, una maggiore tutela dell’ambiente ed una maggiore sostenibilità, una maggiore sicurezza stradale, una migliore congiunzione ed interconnessione tra sistemi di trasporto e smart cities“. Ma anche però con la consapevolezza che “non risulta disponibile sul mercato una soluzione sufficientemente matura per la messa in esercizio di un sistema di trasporto con le caratteristiche indicate”.
Per il progetto nel suo insieme, suddiviso in tre fasi (studio di fattibilità, progettazione, prototipazione più sperimentazione), sono stimati costi di 800 milioni di euro e 6 anni di tempo. Quella avviata, la prima tranche, vale 4 milioni e dovrà essere completata in 150 giorni.
Il progetto, per il quale la giunta della Regione Veneto aveva firmato un protocollo di intesa con il Mims lo scorso dicembre, secondo quanto aveva spiegato l’assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti, in caso di esito positivo dello studio di fattibilità potrebbe partire proprio interessando il trasporto delle merci “sul corridoio mediterraneo, dall’interporto di Verona a quello di Padova, fino al porto di Venezia”.