ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY
Investimenti nell’immobiliare logistico al record storico nel primo trimestre 2022
Nel primo trimestre 2022 gli investimenti nel segmento Logistica del real estate italiano hanno toccato il record di sempre, attestandosi a quota 640 milioni di euro. Lo riporta Cbre, evidenziando una tendenza di recupero che ha pervaso tutte le asset class di immobili commerciali. Per quanto riguarda il prodotto esistente, circa la metà delle operazioni […]
Nel primo trimestre 2022 gli investimenti nel segmento Logistica del real estate italiano hanno toccato il record di sempre, attestandosi a quota 640 milioni di euro.
Lo riporta Cbre, evidenziando una tendenza di recupero che ha pervaso tutte le asset class di immobili commerciali.
Per quanto riguarda il prodotto esistente, circa la metà delle operazioni nel segmento segnala la società, è avvenuta in modalità off-market, con acquirenti disposti a offrire un premio a fronte di necessità di deployment sempre più veloci. Nel trimestre è registrata di contro una dilatazione delle tempistiche legate a prodotto nuovo transato in modalità forward purchase, dovuta alla significativa durata delle procedure urbanistiche e all’incremento dei costi di costruzione registrato negli ultimi mesi.
Interessante notare come, secondo l’analisi della società, il mercato ha raggiunto la “totale apertura” rispetto ad asset estremamente specializzati quali quelli del segmento cosiddetto ‘frozen’, le cui caratteristiche sono viste non più come un fattore di rischio per l’investimento ma come un valore aggiunto in termini di retention per i locatari.
Il report riscontra anche una compressione dei rendimenti, sebbene a ritmi più contenuti (3,85%).
In generale, secondo la società, il settore del Commercial Real Estate italiano nei primi tre mesi del 2022 ha attirato investimenti per 3,2 miliardi di euro, segnando un record storico. Tra le tendenze osservate c’è il ruolo significativo degli investitori stranieri (con un’incidenza sul totale investito pari all’82% e l’arrivo di nuovi player sul mercato). In termini assoluti, resta però stabile rispetto alla media degli ultimi 5 anni il valore degli investimenti degli operatori italiani, che ora però scendono al 12% del totale.