Sanzioni e difficoltà logistiche: Stellantis ferma la produzione in Russia
Il “quotidiano rafforzamento delle molteplici sanzioni” così come le “difficoltà logistiche riscontrate” hanno indotto Stellantis a fermare le attività produttive del suo stabilimento di Kaluga, in Russia. Una decisione, spiega il gruppo, presa proprio per garantire “il pieno rispetto di tutte le molteplici sanzioni” e per “tutelare i propri dipendenti”. Il fermo era stato prefigurato […]
Il “quotidiano rafforzamento delle molteplici sanzioni” così come le “difficoltà logistiche riscontrate” hanno indotto Stellantis a fermare le attività produttive del suo stabilimento di Kaluga, in Russia. Una decisione, spiega il gruppo, presa proprio per garantire “il pieno rispetto di tutte le molteplici sanzioni” e per “tutelare i propri dipendenti”.
Il fermo era stato prefigurato già alla fine di marzo dall’amministratore delegato Carlos Taveres, che lo aveva descritto come imminente a causa della carenza di componenti necessari per la produzione.
A Kaluga, che si trova a circa 200 km a sud est di Mosca, Stellantis produce annualmente 11.000 veicoli commerciali, per i brand Fiat e Opel, grazie alla presenza di circa 2.700 dipendenti. Oltre ai mezzi, destinati all’export in Europa e non solo, la fabbrica realizzava motori per l’America del Sud e per il Nordafrica. L’impianto era gestito in partnership con la giapponese Mitsubishi, che vi ha sospeso la produzione già a inizio aprile.
Dopo che, lo scorso 22 marzo, Stellantis già aveva annunciato la sospensione di tutte le importazioni e le esportazioni da e verso la Russia, la produzione di Kaluga era rimasta attiva solo per il mercato locale. Secondo quanto riportato da MotoriOnLine, la produzione di furgoni per l’export era invece stata dirottata su stabilimenti del gruppo in Europa occidentale, in particolare quelli di Hordain in Francia e Luton in Inghilterra.