L’Indonesia vieta l’export di olio di palma
Scatterà tra due giorni (ovvero il prossimo 28 aprile) lo stop all’export di olio di palma deciso dal governo indonesiano per contrastare la carenza del prodotto sul mercato interno. La decisione sta provocando un terremoto sulle forniture di diversi oli vegetali, messe sotto pressione già da mesi da una crisi da carenza di manodopera in […]
Scatterà tra due giorni (ovvero il prossimo 28 aprile) lo stop all’export di olio di palma deciso dal governo indonesiano per contrastare la carenza del prodotto sul mercato interno.
La decisione sta provocando un terremoto sulle forniture di diversi oli vegetali, messe sotto pressione già da mesi da una crisi da carenza di manodopera in Malesia e dalla siccità che ha investito le produzioni agricole di canola e di semi di soia rispettivamente in Argentina e Canada. Difficoltà che avevano fatto sperare le aziende importatrici nelle esportazioni di olio di girasole dall’Ucraina, almeno fino allo scoppiare della guerra, per poi appunto portarli a contare infine sull’Indonesia.
Secondo Reuters, l’olio di palma rappresenta il 60% delle forniture globali di oli vegetali, e il paese da solo conta per un terzo del totale di queste stesse esportazioni. Ad affidarsi in particolare all’Indonesia per gli acquisti di olio di palma sono India (metà delle forniture) così come Pakistan e Bangladesh (80% per ognuna circa), tutti paesi dove i relativi prezzi sono cresciuti nel finesettimana dopo l’annuncio di Giacarta, anche per via del fatto che le importazioni dalla Malesia, secondo paese al mondo per produzione, secondo le stime non saranno sufficienti a coprire il fabbisogno lasciato scoperto.
Lo stop alle esportazioni di olio di palma indonesiano arriva peraltro in un momento di tensione su quelle malesi, che rappresentano l’origine dell’ 85% delle forniture di questo prodotto per quel che riguarda il gruppo Ferrero.
Dopo che l’ufficio delle dogane statunitense a inizio gennaio ha rivelato di aver sufficienti prove dell’impiego di lavoro forzato di migranti nelle piantagioni di Sime Darby, il gruppo piemontese – che usa l’olio di palma per la produzione della Nutella e dei cioccolatini Ferrero Rocher – lo scorso 6 aprile ha chiesto ai suoi fornitori globali di fermare gli acquisti dall’azienda malese. Questi, non completati direttamente ma appunto tramite terzi, contano per lo 0,25% degli acquisti di questo prodotto effettuati da Ferrero. Considerato che nel 2019 il gruppo ha acquistato 209.000 tonnellate di olio di palma, si tratterebbe indicativamente di un volume di circa 500 tonnellate.
Altri grandi acquirenti di questo olio di palma a livello mondiale sono tra gli altri Unilever (1 milione di tonnellate nel 2016), Danone (71mila tonnellate nel 2018), L’Oreal (71mila nel 2021).