Cercasi lusso italiano ‘accessibile’ per un mall Usa (con logistica Italmondo)
Il centro commerciale American Dream, che ha sede a East Rutherford, nel New Jersey, è alla ricerca di 30 aziende italiane con le quali inaugurare una nuova ‘avenue’ dedicata al lusso accessibile, che affianchi i negozi dei brand di alta gamma già presenti. Ribattezzata Want Ita – The place for affordable Italian luxury, l’iniziativa è […]
Il centro commerciale American Dream, che ha sede a East Rutherford, nel New Jersey, è alla ricerca di 30 aziende italiane con le quali inaugurare una nuova ‘avenue’ dedicata al lusso accessibile, che affianchi i negozi dei brand di alta gamma già presenti.
Ribattezzata Want Ita – The place for affordable Italian luxury, l’iniziativa è stata sviluppata dallo stesso mall, di proprietà di Triple FIves Group, con Italian Development Group, realtà italo-statunitense di “international business & finance experts”, ed è stata presentata nei giorni scorsi in un evento che si è svolto a Milano.
Le imprese interessate e selezionate, hanno spiegato, potranno scegliere spazi temporanei di diverse metrature per un periodo dai 6 a 12 mesi, con un pacchetto completo che comprenderà la somministrazione del personale. Successivamente, potranno valutare se dotarsi di uno store fisso a East Rutherford o in The Mall of America e The West Edmunton Mall, altri centri commerciali proprietà Triple Five Group rispettivamente di Minneapolis, Minnesota, e a Edmonton, nello stato canadese dell’Alberta.
Lo spazio potrà essere utilizzato per eventi, vendite speciali ed esperienze di vario genere. L’obiettivo di Want Ita è di proporre un’offerta che spazi tra i vari settori del made in Italy: non solo moda, ma anche design ed enogastronomia.
Già individuato il partner logistico dell’operazione, che sarà Italmondo. La società si occuperà, direttamente o attraverso partner, della gestione della merce dal container al magazzino del mall, nonché del supporto per le attività di sdoganamento.
Secondo i suoi promotori, il successo di Want Ita potrà derivare anche dal ritrovato interesse dei consumatori statunitensi per gli acquisti negli store fisici dopo i lunghi periodi di distanziamento sociale. Una tendenza notata da diversi osservatori nonché riscontrata ad esempio dalle rilevazioni di Mastercard, che per lo scorso mese di marzo 2022 hanno evidenziato un declino anno su anno delle vendite e-commerce, e un aumento dell’11,2% degli acquisti nei negozi.