Osservatorio Tcr presenta il suo sistema di rating per le imprese di trasporto
Milano – Un sistema di rating ad adesione volontaria che le imprese della committenza possano utilizzare per valutare e selezionare i propri fornitori di servizi di autotrasporto (e in futuro anche di logistica), con l’obiettivo ultimo di creare un ‘ecosistema’ che favorisca lo sviluppo di una concorrenza leale tra operatori e di filiere sostenibili. Questa […]
Milano – Un sistema di rating ad adesione volontaria che le imprese della committenza possano utilizzare per valutare e selezionare i propri fornitori di servizi di autotrasporto (e in futuro anche di logistica), con l’obiettivo ultimo di creare un ‘ecosistema’ che favorisca lo sviluppo di una concorrenza leale tra operatori e di filiere sostenibili.
Questa in estrema sintesi la funzione a cui vuole assolvere l’Osservatorio Tcr-Transport Compliance Rating, così come presentata alla stampa nel corso dell’ultima edizione della fiera Transpotec – Logitec, andata in scena a Milano nei giorni scorsi.
Costituito ufficialmente prima dello scoppio della pandemia, su spinta del Gruppo Ferrero e di Fiap, nel corso degli ultimi tre anni l’osservatorio ha lavorato in sordina costruendo però una solida base di soci di peso. Al fianco del gruppo dolciario di Alba si sono infatti schierati anche Barilla, Latteria Soresina, Campari, Vicenzi Biscotti Spa, Conad Auchan, Bormioli, Ponti, Finiper e altre realtà ancora del lato della committenza.
Ora – spiega Massimo Marciani, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico, presente alla fiera Transpotec insieme al presidente del Consiglio Direttivo Alessandro Ferri (anche Primary Transportation Manager di Ferrero Industriale Italia), a Virginia Zaglio (Supply Chain Manager di Vicenzi) e Barbara Michini (avvocato dello studio Gianni & Origoni e pure membro del Comitato Tecnico) – l’osservatorio sta avviando una fase di espansione e presentazione agli interessati, inclusi quelli dal lato dei fornitori di servizi, dove pure comunque si contano a oggi già una cinquantina di imprese aderenti.
Otto, continua Marciani, sono gli ambiti di valutazione del protocollo, per i quali sono stati fissati vari requisiti (stabiliti dagli stessi soci, e quindi anche incrementabili in futuro) che i vettori devono soddisfare. Si va dalla struttura gerarchica e aziendale (la presenza di ruoli e competenze distinte, con la presenza di un organigramma e di una definizione chiara di strutture e asset associati, è naturalmente considerata un elemento a favore), alla sicurezza del luogo di lavoro ai temi ambientali. Dato il perno sull’autotrasporto, aree di per sé meritevoli di attenzione sono quelle relative alla sicurezza stradale (con requisiti che riguardano anche la scelta dei percorsi, lo stato di salute degli autisti, la sicurezza dei carichi) così come la presenza di adeguate coperture assicurative. Parte di questi requisiti, spiegano ancora i membri di Tcr presenti al Transpotec, possono essere rappresentati da certificazioni, attestazioni o anche elaborazioni fornite da altre società di rating.
Al momento, come detto, l’osservatorio è in una fase di proselitismo, in cui si inserisce anche l’avvio sul proprio sito web di un percorso di autovalutazione per le imprese dell’autotrasporto interessate ad aderire.
Nel futuro è contemplata la possibilità di estendere la valutazione anche all’offerta di logistica di magazzino. “Aspettiamo che Assologistica concluda il lavoro che sta facendo con la prefettura di Milano e il Ministero del Lavoro”, (ovvero la creazione di una banca dati, integrata con elementi forniti da Inps e Inail, per arrivare a definire un cruscotto informativo con l’obiettivo di far emergere, secondo l’associazione, situazioni di rischiosità e consentire agli operatori di essere allertati prima della stipula di contratti di appalto, ndr). “L’idea – conclude Marciani – è poi di prendere questo ‘pacchetto’ e integrarlo all’interno del nostro protocollo di rating”.
Francesca Marchesi