Piano industriale Fs: nelle merci raddoppio volumi e investimenti a 2,5 miliardi
Si è parlato anche di business merci nella presentazione del piano industriale 2022-2031 di Ferrovie dello Stato, che si è svolta a Roma nella mattina di oggi. Punti chiave della strategia delineata dall’Ad Luigi Ferraris in questo ambito saranno il raddoppio della quota di traffico merci su rotaia rispetto al 2019, il miglioramento dei terminal […]
Si è parlato anche di business merci nella presentazione del piano industriale 2022-2031 di Ferrovie dello Stato, che si è svolta a Roma nella mattina di oggi.
Punti chiave della strategia delineata dall’Ad Luigi Ferraris in questo ambito saranno il raddoppio della quota di traffico merci su rotaia rispetto al 2019, il miglioramento dei terminal esistenti e la creazione di nuovi, nonché la digitalizzazione delle procedure. Il tutto con l’obiettivo di fare del polo logistico, che sarà incentrato sulla società Mercitalia Logistics, un “operatore multimodale di sistema”, che crescerà anche attraverso partnership con altre imprese del settore, vada a operare anche in coordinamento “con i terminali anche portuali” e si rafforzi con nello sviluppo di collegamenti di “primo e ultimo miglio, anche portuali”.
Una nota del gruppo diffusa dopo la presentazione è tornata questo punto, evidenziando che la creazione del polo “sarà alla base dell’evoluzione del posizionamento sulla catena logistica, da un ruolo specializzato su selezionati segmenti a operatore di sistema, anche attraverso partnership, maggiore sinergia commerciale e un approccio nuovo per il cliente”. Relativamente alla funzione di Fs come soggetto che favorirà lo shift modale, il gruppo nella stessa nota ha anche auspicato una “razionalizzazione delle forme di sussidi”, in particolare una “riduzione delle differenze normative e di pedaggio tra il trasporto su gomma e quello su ferro”, considerato che il primo “incide tra il 13% e il 23% sul totale dei costi di produzione”, mentre nell’autotrasporto “rappresenta meno del 7%”.
Tornando alla presentazione, Ferraris ha poi fornito diversi numeri sui progetti che Fs sta elaborando in questo ambito di attività.
Gli investimenti, ha chiarito innanzitutto, in questa divisione toccheranno i 2,5 miliardi di euro e andranno a supportare anche l’ingresso di circa 400 locomotori e 3.600 carri di nuova generazione, elettrici e ibridi. Circa 195 milioni in particolare andranno a sostegno del completamento e quindi dell’avvio di 5 nuovi terminal “che avranno caratteristiche infrastrutturali adeguate ai parametri previsti per i Core corridors europei”. Tra questi Ferraris ha citato quelli di Milano Smistamento, Brescia, Piacenza – facenti capo a Teralp, la società partecipata da Mercitalia Logistics e Hupac – ma anche scali a Bari e Monaco.
Per quel che riguarda il primo, secondo quanto comunicato proprio da Hupac pochi giorni fa, l’Ufficio Federale dei Trasporti svizzero ha deliberato un investimento di 70 milioni di franchi svizzeri (circa 67 milioni di euro) sul terminal, che avrà una potenzialità di 22 coppie di treni al giorno”. Il suo primo modulo sarà pronto entro il 2025, mentre l’opera verrà completata nel 2026, anno in cui verrà avviato anche il terminal di Brescia (quello di Piacenza invece sarà pronto, si stima, nel 2024). Investimenti sono previsti anche in interporti e piattaforme logistiche.
Come accennato sopra, con questo interventi Fs punta raddoppiare entro il 2031 la quota di merci trasportate su ferro (rispetto al 2019). Al riguardo Ferraris ha anche affermato che “dell’11% di merci che viaggiano ora su rotaia” (rispetto al totale a livello paese), le Ferrovie dello Stato “detengono una quota del 50%”.
Mercitalia Logistics come già visto sarà capofila del polo, che comprenderà anche le altre società operative a livello nazionale e internazionale in questo ambito: Mercitalia Rail, Tx Logistik (la “terza più grande impresa ferroviaria merci in Germania”), Mercitalia Intermodal, Mercitalia Shunting&Terminal e infine Teralp (Terminal AlpTransit).
Allargando lo sguardo al piano nel suo insieme, Ferraris ha spiegato che la riorganizzazione, che includerà anche una “ridefinizione della governance”, prevede al fianco del polo della logistica, quelli di Infrastrutture, Passeggeri e Urbano. Anche quest’ultimo avrà comunque un ruolo nella movimentazione delle merci, visto che Fs ha annunciato che, oltre alla rigenerazione del patrimonio immobiliare del gruppo, uno dei suoi obiettivi, sarà quello di offrire soluzioni di logistica di ultimo miglio.
Intanto, il piano sta già riscuotendo l’apprezzamento delle sigle sindacali. “Ci convince” è stato il commento di Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, che ha valutato con favore lo “sviluppo del settore merci, finora considerato alla stregua di una Cenerentola”. Da Filt Cgil un generico apprezzamento per “il consolidamento per area settoriale, l’accelerazione degli investimenti e il rafforzamento della presenza sul mercato”.