Immobiliare logistico: nel 2022 nuovi sviluppi per 1,7 milioni di metri quadrati in Italia
Su un volume di investimenti in immobili logistici che in Europa nel 2021 ha raggiunto i 68 miliardi di euro (il 20% delle risorse allocate nel comparto immobiliare), la quota italiana è stata di 2,8 miliardi (contro i 6,5 della Francia e i 10 della Germania). Un’ottima performance che ha spinto il comparto in vetta […]
Su un volume di investimenti in immobili logistici che in Europa nel 2021 ha raggiunto i 68 miliardi di euro (il 20% delle risorse allocate nel comparto immobiliare), la quota italiana è stata di 2,8 miliardi (contro i 6,5 della Francia e i 10 della Germania).
Un’ottima performance che ha spinto il comparto in vetta alle allocazioni di capitale, grazie alla crescente attenzione degli investitori istituzionali esteri e all’aumento di domanda di spazi nei mercati cosiddetti secondari.
Sono alcuni dei dati del “Rapporto 2022 sul mercato immobiliare della logistica in Europa e in Italia”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Sfre e presentato oggi a Milano durante il convegno ‘La bella logistica’. Secondo l’analisi, il comparto nel 2021 ha fatturato circa 5,3 miliardi di euro, in aumento del 7% sul 2020, mentre la previsione di crescita per il 2022 è del 4%.
Attesi ancora in crescita anche i nuovi sviluppi. Secondo lo studio nel 2021 questi hanno toccato 1,6 milioni di metri quadrati (+6% sul 2020) e quest’anno si assesteranno su quota 1,7 milioni. Grazie anche a questa tendenza, ad oggi il patrimonio immobiliare dedicato a questa funzione ha raggiunto i 44 milioni di metri quadrati.
Guardando alle diverse aree geografiche del paese, il rapporto mostra come il nord Italia rappresenti ancora il maggior mercato, con un assorbimento pari al 72%, con il centro che segue a distanza con il 15% e il restante 13% costituito dai mercati del Sud e delle isole.
Lo scorso anno, infine, l’incremento medio dei canoni degli immobili logistici è stato superiore al 9%, con quote più elevate per Milano e la Lombardia. Contestualmente i prezzi hanno avuto un incremento medio di circa il 17%, derivante prevalentemente da rendimenti in costante diminuzione e dalla crescita a livello nazionale dei canoni medi.
Secondo Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, in Italia gli immobili logistici stanno attraendo “crescente attenzione da parte di investitori istituzionali sia nazionali che esteri, in particolare player statunitensi e in misura crescente attori provenienti dal sud-est asiatico”. La domanda, forte in generale sul comparto, è elevata per gli immobili di grado A. Parallelamente la spinta dell’e-commerce ha consolidato la domanda di immobili ‘last mile/last touch’ con dimensioni dai 5 ai 15mila metri quadrati, “che oggi hanno un margine di crescita potenzialmente enorme aprendo alla possibilità di nuovi investimenti in location secondarie”.
Durante l’evento l’amministratore delegato e fondatore di Sfre, Filippo Salis, ha anche parlato dell’idea di ‘bella logistica’. “É una logistica che diventa light industrial di grande livello, sviluppando i suoi edifici non più come semplici big box, ma come poli ad alta complessità tecnologica, progetti in cui le parole chiave sono: automazione, innovazione, sostenibilità, flessibilità e riqualificazione”.
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