Per l’export veneto un nuovo record nel 2021 (29 miliardi di euro)
Supera i livelli del 2019, andando anche a stabilire in certi casi dei nuovi record, l’export dei distretti del Triveneto nel 2021. Secondo il Monitor dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, per l’area nel suo insieme lo scorso anno si è chiuso con un valore di 37 miliardi di euro (più di un quarto […]

Supera i livelli del 2019, andando anche a stabilire in certi casi dei nuovi record, l’export dei distretti del Triveneto nel 2021. Secondo il Monitor dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, per l’area nel suo insieme lo scorso anno si è chiuso con un valore di 37 miliardi di euro (più di un quarto del totale nazionale, in aumento di 2 miliardi di euro sul 2019) grazie anche a performance brillanti del quarto trimestre. I più vivaci sono stati quelli del Friuli-Venezia Giulia (+15,5% sui valori pre-pandemici, seguiti da quelli del Trentino-Alto Adige (+6,3%) e da quelli del Veneto (+5%).
Gli Stati Uniti risultano il mercato che ha maggiormente trainato la crescita dell’area, con una accelerazione tra ottobre e dicembre. Seguono per dinamicità i mercati europei (+9,6%) e quelli del Medio Oriente (+9,6%). Guardando in particolare al mercato dell’Europa Centro-Orientale, il conflitto russo-ucraino ne rende più incerta la crescita. Potenzialmente più esposti verso Russia e Ucraina sono i segmenti dei Mobili in stile di Bovolone (16,4%), gli Elettrodomestici di Treviso (7,4%), i Mobili del Bassanese (6,8%), i Sistemi di Illuminazione di Treviso e Venezia (5,6%), le Macchine agricole di Padova e Vicenza (5,4%), la Termomeccanica di Padova (5,3%) e la Meccanica strumentale di Vicenza (4,1%).
Guardando in particolare al Veneto, si nota come i suoi distretti con oltre 29 miliardi di euro di export (+18,4 % sul 2020 e +5% sul 2019) tocchino nel 2021 un nuovo record storico. Dei 27 monitorati, 21 hanno superato i livelli pre-pandemici e di questi 13 con incrementi a doppia cifra. I mercati di sbocco trainanti sono risultati essere gli Stati Uniti, la Germania, la Francia, la Polonia e il Belgio.
La migliore performance per valori esportati è stata quella dell’Oreficeria di Vicenza (+326,2 milioni di euro sul 2019, +23,5%) grazie alla ripresa della domanda mondiale di gioielli in oro, trainata dagli Usa, primo mercato di riferimento con oltre un quarto delle esportazioni (+81% sul pre-pandemia). Bene anche i mercati di Sudafrica, Malaysia ed Emirati Arabi Uniti.
Gli Elettrodomestici di Treviso raggiungono 1,5 miliardi di euro di esportazioni superando anche la crescita formidabile già osservata durante la fase pandemica (+18,7% sul 2020 e +27,6% sul 2019) sostenuti dalle eccezionali vendite in Germania, Belgio, Francia, Spagna e Cina. Il conflitto russo-ucraino espone il distretto però il 7,4% delle esportazioni totali: nel 2021 sono andati in Russia beni per 82,6 per milioni di euro (il 5,5% del totale), in crescita del 18,9% sul 2019 e in Ucraina per 28 milioni di euro (1,9% del totale) in forte aumento sul 2019 (+33,4%).
Le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova superano i 2,1 miliardi di euro (+20,8% sul 2020 e +16,3% sul 2019) soprattutto nei principali mercati europei (Germania, Francia, Spagna, Polonia e Romania). Crescita rilevante anche per la Termomeccanica di Padova (+155 milioni di euro, +12,7% rispetto al 2019 e +18% sul 2020) nei principali mercati di sbocco europei, negli Usa, e con balzi consistenti in nuovi mercati come Israele (+106,8%) India (+153,8%) e Irlanda (+209,2%). Verso Russia e Ucraina il distretto ha diretto rispettivamente il 4,2% e l’1% del totale esportato.
Le Biciclette di Padova e Vicenza, cresciute anche durante la pandemia, accelerano ancora registrando un +43% sul 2019, con maggiore crescita in Romania, Germania, Francia e Regno Unito. Il Grafico Veronese, spinto dal comparto del cartone e della carta per imballaggio e dall’aumento del commercio online, registra pure un buon incremento (+11,4% sul 2019) sostenuto dalle vendite nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Germania.
Nei distretti dell’agro-alimentare spiccano le Carni di Verona (+626 milioni di euro, +18,2% sul 2019) trainate Germania, Francia, Austria e Croazia, tutti con crescita a doppia cifra sul 2020. I Dolci e pasta veronesi ottengono il maggior incremento sul pre-crisi (+22,5% sul 2019) grazie al contributo del mercato inglese, seguito da quelli di Germania, Stati Uniti e Ungheria.
Nuovi record infine per i distretti dei vini. Il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene raggiunge 829 milioni di euro (+ 11,2% sul 2019) e i Vini del veronese superano 1,1 miliardi di euro (+ 5,3% sul pre-crisi). Rispetto al 2008 la diffusione del Prosecco nei mercati esteri è più che triplicata, mentre quella dei Vini del Veronese è cresciuta dell’83,5% per l’apporto di Stati Uniti, Regno Unito e Canada. Nel 2021 per entrambi i distretti si è registrata una brillante ripresa in Germania, Svizzera e Austria, mentre il Regno Unito non è ancora tornato sui livelli pre-pandemia. Poco rilevanti le esportazioni verso Russia e Ucraina (1,6% sul totale) anche se con dinamiche brillanti negli ultimi 2 anni.
L’ittico del Polesine e del Veneziano con 96 milioni di euro si avvicina ai livelli delle esportazioni del 2019 grazie alla ripresa della domanda in Germana, Francia, Croazia e Spagna. Il rincaro dei prezzi energetici si ripercuote però lungo tutta la filiera.
Nel sistema moda l’Occhialeria di Belluno recupera i livelli pre-crisi (+88 milioni di euro e +3,1% sul 2019) grazie alle vendite negli Stati Uniti più che triplicate e alla crescita in Francia e Regno Unito. Lo fanno anche la Calzatura veronese (+14,8% sul 2020 e +13,6% sul 2019) trainata dalla Polonia, dagli Stati Uniti e dalla Germania; la Calzatura Sportiva e sportsystem di Montebelluna che ha superato gli 1,5 miliardi di euro di esportazioni (+42,9 milioni di euro, +2,9% sul 2019) grazie a Germania, Stati Uniti, Francia e Romania. Restano invece indietro le Calzature del Brenta e la Concia di Arzignano, rispettivamente a -11,9% e -7,3% sul 2019, nonostante la ripresa del mercato francese (+45,8% sul 2020 per le Calzature del Brenta e del +37,4% per la Concia di Arzignano).
Tra i distretti della metalmeccanica crescono sia le Macchine agricole di Padova e Vicenza (+86,8 milioni di euro, pari a +12,5% sul 2019), sia la Termomeccanica scaligera (+48,6 milioni di euro pari a +3,3% sul 2019). I mercati di sbocco più importanti per le macchine agricole sono stati Francia, Stati Uniti, Germania, Bangladesh e Polonia. Il distretto è però particolarmente esposto verso Russia e Ucraina (42,4 milioni di euro nel 2021, pari al 5,4% del totale). La Termomeccanica scaligera è stata trainata da Francia, Germania, Israele e Stati Uniti, e i livelli di esportazioni verso Russia e Ucraina sono contenuti (38,2 milioni di euro, pari al 2,5% del totale). La Meccanica di Vicenza, che ha risentito maggiormente della scarsità delle materie prime e dei ritardi negli approvvigionamenti, resta invece al di sotto dei livelli del 2019 di 95,7 milioni di euro (pari a -4%), pur mostrando una buona ripresa in Francia, Germania, Pakistan e Stati Uniti: l’esposizione verso Russia e Ucraina nel suo caso è significativa (92,9 milioni di euro pari al 4,1%).
Positivo il 2021 per le esportazioni dei distretti del sistema casa veneto, tutti in crescita sia rispetto al 2020 che al 2019. Spiccano il Marmo e granito di Valpolicella (+65,1 milioni di euro pari a +17,6% sul 2019) trainato da Stati Uniti, Germania e Kuwait; il Mobile del bassanese (+61,3 milioni di euro pari a +15,3% sul 2019) grazie a Germania, Stati Uniti, Francia e Polonia; il Legno e arredo di Treviso (+46,6 milioni di euro pari a +2,3% sul 2019) che si è rafforzato nei mercati consolidati di Francia e Regno Unito e ha avuto un balzo delle vendite in Polonia; i Sistemi per l’illuminazione di Treviso e Venezia crescono leggermente (+3,1% sul 2019) sostenuti da Germania, Stati Uniti e Francia; i Mobili in stile di Bovolone recuperano (+6,4% sul 2019) sulla spinta di Stati Uniti, Ungheria e Francia; i Prodotti in vetro di Venezia e Padova (+2,3% sul 2019) si riprendono principalmente negli Stati Uniti, Spagna e Regno Unito.
L’esposizione verso Russia e Ucraina risulta particolarmente significativa per il Mobile in stile di Bovolone (16,4% sul totale) seppur in calo già nel 2021 (-5,1%). Rilevante l’incidenza delle esportazioni verso i due paesi anche per il Mobile del bassanese (6,8% del totale) e per i Sistemi di Illuminazione di Treviso e Venezia (5,6%).
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