Boom a maggio dei contratti di trasporto container di lungo periodo (+150,6%)
Mentre l’andamento dei noli spot pare attraversare una fase di stallo (in attesa forse del nuovo rialzo che potrà seguire la ripresa delle attività nel porto di Shanghai), i contratti di trasporto marittimo container di lungo periodo mostrano un vero e proprio boom. Secondo le analisi di Xeneta, a maggio le tariffe di queste intese […]
Mentre l’andamento dei noli spot pare attraversare una fase di stallo (in attesa forse del nuovo rialzo che potrà seguire la ripresa delle attività nel porto di Shanghai), i contratti di trasporto marittimo container di lungo periodo mostrano un vero e proprio boom.
Secondo le analisi di Xeneta, a maggio le tariffe di queste intese si sono rivelate superiori del 150,6% rispetto a quelle di un anno prima, mentre nel corso del 2022 i valori di questi stessi contratti sono aumentati in media del 55% (a fine aprile si arrivava solo al +11%). Uno sviluppo “sbalorditivo” secondo l’amministratore delegato della società di analisi Patrik Berglund, per il quale ormai con il progressivo scadere dei contratti più vecchi si assiste a un aumento mensile del valore di quelli nuovi di “quasi un terzo”.
In Europa in particolare a maggio si è osservato un aumento mese su mese del 27,6% dei valori dei contratti per l’export (e dell’11,3% per quelli di import), il più alto di sempre, che ha portato le tariffe a essere orasuperiori del 138,3% a quelle di un anno prima.
L’incremento maggiore tuttavia è stato osservato tra i contratti per l’importazione di container negli Usa, cresciuto a maggio del 65,1% sul mese precedente (con valori medi che ora sono del 205,4% superiori a quelli di un anno prima), contro un +9,9% per l’export dalla stessa area.
Spostando lo sguardo a oriente, si nota che il valore dei contratti di lungo periodo per l’export dall’area sono cresciuti a maggio del 35,4% (anche questo un record), arrivando a valere il 174,8% di quelli di un anno prima. In import i costi sono in aumento del 17,4% e il valore dei contratti è superiore del 57,1% a quelli del maggio 2021.
Impossibile comunque in questo contesto fare previsioni di medio e lungo termine. Le indagini sui comportamenti messi in atto dai liner, secondo Berglund, potrebbero infatti “avere un impatto sulle fortune aziendali […], sebbene finora non siano state trovate prove di intese anticoncorrenziali o di pratiche sleali”, mentre “la politica cinese zero Covid potrebbe continuare a colpire la produzione industriale e manufatturiera”. A queste incertezze si sommano poi quelle legate agli sconvolgimenti geopolitici in atto. L’unico consiglio del vertice di Xeneta agli operatori è quindi quello di “rimanere il più agili possibile”, restando “costantemente aggiornati” sul settore.
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