Melinda progetta un sistema automatizzato per caricare le mele stoccate sottoterra
La Giunta provinciale di Trento ha dato lo scorso 13 maggio il suo benestare a un accordo di programma che porterà una nuova, ulteriore, innovazione nel rivoluzionario sistema di stoccaggio a celle ipogee della val di Non che ad oggi viene utilizzato per la conservazione di mele Melinda, di formaggi Trentigrana e per l’affinamento dello […]
La Giunta provinciale di Trento ha dato lo scorso 13 maggio il suo benestare a un accordo di programma che porterà una nuova, ulteriore, innovazione nel rivoluzionario sistema di stoccaggio a celle ipogee della val di Non che ad oggi viene utilizzato per la conservazione di mele Melinda, di formaggi Trentigrana e per l’affinamento dello spumante Trento Doc.
Avviato nel 2012, il sistema – il primo di questo tipo al mondo – ha fatto sì che in sostanza le gallerie generate dall’estrazione della dolomia nella miniera di Rio Maggiore (tecnicamente i “vuoti minerari”) potessero essere utilizzate come una sorta di grande magazzino a temperatura controllata naturale, con i conseguenti vantaggi in termini di risparmio energetico ed evitando ulteriore consumo di suolo.
Il passo avanti previsto ora, descritto nel progetto presentato dal Consorzio Melinda insieme alla Miniera San Romedio Srl, prevede lo studio di un sistema di carico e scarico automatico delle celle ipogee utilizzate per lo stoccaggio delle mele. I due promotori hanno cioè immaginato uno sviluppo che comprenderebbe una nuova galleria di accesso funzionale al sistema di carico e scarico automatico alle celle ipogee e un sistema di trasporto automatico delle mele fino a un centro di carico a valle delle stesse celle. Secondo Melinda e Miniera San Romedio – e la Giunta provinciale di Trento che ha dato luce verde all’ipotesi – questo sistema porterebbe ulteriori migliorie al sistema delle celle ipogee perché minimizzerebbe la necessità di accesso di motrici in ambiente ipogeo, riducendo anche il traffico di veicoli nei pressi dell’abitato di Tuenetto, e in aggiunta permetterebbe di separare il flusso minerario da quello del trasporto di merci, garantendo un uso più razionale del territorio.
Le 34 celle ipogee di Melinda si trovano circa 300 metri sottoterra. Ognuna di esse, lunga 25 metri, alta 11 e larga 12 m, consente di stoccare circa 3.000 bins di mele da 300 kg l’uno, cioè quasi 1.000 tonnellate di frutti.
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